Pastificio Futuro: inaugurato il murale dedicato a Papa Francesco e Padre Gaetano Greco

L’opera, lunga ottanta metri e alta due metri e mezzo, è stata realizzata nei pressi del laboratorio alle porte dell’Ipm Casal del Marmo
Il murales nel cortile del Pastificio Futuro, sul muro di cinta dell'Ipm Casal del Marmo (ph Iacolucci)

Mercoledì 12 novembre è stato inaugurato nel cortile antistante il Pastificio Futuro, in via Giuseppe Barellai 140 a Roma, il murale realizzato dall’artista Giovanna Alfeo e dedicato a Papa Francesco e a Padre Gaetano Greco, il cappellano che dieci anni fa avviò un percorso di speranza e rinascita attraverso il lavoro artigianale.

L’opera, lunga ottanta metri e alta due metri e mezzo, è stata presentata nel laboratorio situato alle porte dell’Istituto penale minorile di Casal del Marmo, dove è nato il progetto sociale e formativo del Pastificio.

Durante la cerimonia inaugurale sono intervenuti rappresentanti delle istituzioni civili, religiose e del mondo sociale, insieme ai promotori dell’iniziativa.

Padre Gaetano e Papa Francesco in un dettaglio del murale (Ph E. Iacolucci).

«Padre Gaetano è stato un cappellano che tanto si è dedicato ai ragazzi e ha fortemente voluto la nascita del Pastificio. Papa Francesco, dal canto suo, ha sempre avuto a cuore la dignità e il bene di chi vive negli istituti di pena come ha sempre ricordato il Vescovo Don Ben», ha dichiarato Alberto Mochi Onori, presidente del Pastificio Futuro.

Dal gesto del Papa al laboratorio dei sogni

Il murale nasce nel segno delle parole pronunciate da Papa Francesco durante la visita al carcere minorile nel Giovedì Santo del 2013, quando lavò i piedi ai giovani detenuti e pronunciò il suo invito: «Non lasciatevi rubare la speranza».

Da quel messaggio è germogliato il progetto Pastificio Futuro, realizzato dalla Gustolibero Società Cooperativa Sociale Onlus con il sostegno della Conferenza Episcopale Italiana, della Caritas Italiana e in collaborazione con la Direzione dell’Istituto Penale Minorile di Casal del Marmo, il Centro per la Giustizia Minorile Lazio–Abruzzo–Molise e il Dipartimento per la Giustizia Minorile e di Comunità.

Il progetto che ha come soggetto responsabile la Gustolibero Società Cooperativa Sociale Onlus, è promosso da Roma Capitale – Assessorato alla Cultura, è vincitore dell’Avviso Pubblico Artes et Iubilaeum – 2025, finanziato dall’Unione Europea Next Generation EU per grandi eventi turistici nell’ambito del PNRR sulla misura M1C3 – Investimento 4.3 – Caput Mundi”.

In rappresentanza del Sindaco di Roma Roberto Gualtieri, presente Erica Battaglia, Presidente della Commissione Cultura Politiche Giovanili e Lavoro di Roma Capitale

«La nostra storia nasce da un abbraccio»

Nel suo intervento, Alberto Mochi Onori ha ricordato lo spirito che anima il progetto: «Il pastificio è una cosa che per essere bella e importante ha bisogno di una squadra: non si costruisce da soli, ma insieme. Ed è proprio questo spirito di unione che rende grande la nostra impresa».

«La nostra storia nasce da un abbraccio. Un abbraccio che vuole accogliere chi soffre, chi ha sbagliato, chi ha perso la strada. Un abbraccio che non giudica, ma aiuta a rialzarsi con dignità e a camminare di nuovo».

L’arte che unisce

L’autrice Giovanna Alfeo ha definito l’opera «una finestra di colori che racconta la possibilità di guardare oltre i limiti, di trasformare il seme in pane e di far volare la speranza».

L’inaugurazione, moderata dal giornalista Gianmarco Trevisi (Rai), ha visto la partecipazione del Cardinale Baldassarre Reina, vicario di Roma, di Cristiana Rotunno, vice capo del Dipartimento per la Giustizia Minorile, di Marco Della Porta, presidente del Municipio XIV, di Giustino Trincia, direttore di Caritas Roma, di Antonio Pappalardo, direttore interdistrettuale del Centro per la Giustizia Minorile, e della stessa Alfeo, insieme a Don Nicolò Ceccolini e al presidente del Pastificio Alberto Mochi Onori.
Atteso anche il Sindaco di Roma, Roberto Gualtieri.

Così è nato il murale (video).

Alla realizzazione del murale hanno partecipato i lavoratori del Pastificio Futuro e due ragazze dell’Istituto penale minorile, impiegate in articolo 21 (Ph E. Iacolucci).