Wissem Abdel Latif, medici e infermieri accusati di omicidio colposo e falso

In un video la presa di posizione del Garante, che per primo aveva denunciato le anomalie della vicenda: “E’ importante che ci sia un primo responso della magistratura”
Ben Wassem Abdel Latif, deceduto nell'ospedale san Camillo di Roma, dopo 63 ore legato a un letto di contenzione.

Due medici e due infermieri sono indagati a Roma in relazione alla morte del migrante Wissem Abdel Latif, deceduto il 28 novembre del 2021, mentre era ricoverato in ospedale. Nei loro confronti, secondo quanto scrive Repubblica, le accuse sono di omicidio colposo e falso per omissione nella cartella clinica. Il 26enne sarebbe morto, secondo quanto emerge da una consulenza del medico legale, a causa di un mix di sedativi che gli furono iniettati per calmarlo. L’uomo era stato ricoverato al servizio psichiatrico dell’Asl 3, ospitato dall’ospedale San Camillo. In base alla consulenza qualcuno gli ha somministrato dosi di un terzo farmaco, oltre ai due sedativi prescritti.

Una medicina che nessuno ha annotato in cartella. L’uomo venne anche legato al letto. Il cittadino tunisino era arrivato al Servizio psichiatrico il 25 novembre con la diagnosi di schizofrenia psicoaffettiva. Aveva già trascorso due giorni all’ospedale Grassi di Ostia. Ancora prima, era stato rinchiuso al Cpr di Ponte Galeria.

La presa di posizione del Garante.