6.086 detenuti presenti a fine maggio nel Lazio: 153 in più da inizio anno

Tasso di affollamento del 127,9 per cento sui posti effettivamente disponibili

Secondo i dati del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria (Dap) diffusi dal ministero della Giustizia alla fine del mese di aprile, il numero di detenuti presenti negli istituti penitenziari del Lazio è pari a 6.086. Dall’inizio di quest’anno è cresciuto di 156 unità che corrisponde a un incremento del 2,6%.

Il tasso di affollamento sulla capienza regolamentare dichiarata dal ministero è del 116,5% nella regione, ma sale al 127,9% se viene calcolato sul numero effettivo di posti disponibili. A livello nazionale, sempre rispetto all’inizio dell’anno l’incremento è stato pari a 1.034 unità e in percentuale dell’1,8%; il tasso di affollamento ha raggiunto il 112%.

Si tratta di numeri significativamente e costantemente in crescita con una curva che mese per mese tende a intensificare la sua “pendenza” verso l’alto. Si è ormai si è tornati a una situazione del tutto simile a quella precedente l’emergenza sanitaria determinata dalla diffusione del Covid-19, durante la quale, grazie all’impegno della magistratura di sorveglianza che aveva intensificato e accelerato le procedure amministrative per l’acceso alle misure alternative alla detenzione e alla riduzione dei reati “da strada”, si era verificata una significativa riduzione della popolazione detenuta.

Se non si sopraggiungeranno significative modificazioni di questo trend incrementale delle presenze è ragionevole prefigurare che entro la fine di quest’anno i tassi di affollamento della nostra e di diverse altre regioni della Penisola potrebbero presentarsi del tutto simili a quelli che hanno determinato la Condanna del nostro Paese della Corte Europea dei diritti dell’uomo del 2013  a seguito della denuncia presentata da Torregiani e altri sei detenuti che all’epoca erano rinchiusi in diversi istituti di pena della Penisola.

Ricordiamo che la sentenza fu comminata anche perché le persone rinchiuse disponevano di uno spazio inferiore ai  3 mq nelle stanze di detenzione e che, ormai nella nostra regione sono diversi gli istituti in cui tale soglia è  superata. Di fronte a questa deriva vanno anche considerati i dati drammatici su suicidi ed episodi di autolesionismo che hanno raggiunto l’anno scorso livelli mai così alti da oltre vent’anni a questa parte e che hanno continuato a verificarsi anche in questo quadrimestre: secondo l’Osservatorio di Ristretti Orizzonti in questo primo quadrimestre sono già 29 in tutta Italia e 3 (oltre a 2 persone le cui cause di morte sono ancora da accertare) nel Lazio i sucidi accertati.

Complessivamente i detenuti presenti in Italia a fine aprile sono 57.230 e sono costantemente ben 15 su 20 le regioni in cui il tasso di affollamento supera la soglia del 100%. Come già indicato, nel Lazio il tasso di affollamento complessivo calcolato sulla capienza “regolamentare” risulta superiore alla media nazionale e si attesta al 116,5% ma la situazione è decisamente più critica se si valutano questi dati in relazione ai posti effettivamente disponibili con un tasso reale di affollamento del 127,9%; in 9 Istituti su 14 i detenuti presenti sono in numero superiore al 100% dei posti disponibili.

In particolare si confermano le situazioni di maggiori criticità a Regina Coeli e Civitavecchia Nuovo Complesso e Latina che presentano tassi di affollamento superiori al 150%. Accanto a questi vi sono tre altri Istituti: Viterbo, Velletri, Rebibbia (R. Cinotti), che presentano tassi effettivi di affollamento superiori al 130% e che, quindi, presentano condizioni di sovraffollamento superiori ai limiti che, secondo la sentenza Torregiani, determinano una condizione di detenzione che può configurarsi come trattamento inumano e degradante in assenza di altre misure di attenuazione del disagio.

Il numero delle persone in attesa di primo giudizio risulta in calo, con un’incidenza attorno del 13,2% sul totale della popolazione detenuta del Lazio, inferiore al 13,2% nazionale. I detenuti stranieri costituiscono il 36,5% della popolazione detenuta in Regione a fronte del 31,1%  che si registra in tutta Italia, si tratta di un valore sostanzialmente stabile da diversi mesi.

E’ diminuito rispetto al mese scorso da 28 a 25 il numero di bambini reclusi assieme alle loro madri in tutta Italia che, tuttavia a inizio anno erano 17. Infine nel Lazio attualmente vi sono due bambini reclusi assieme alla madre, come segnalato dall’Ufficio del Garante di Roma Capitale diversamente da quanto pubblicato sul sito del ministero della Giustizia che non segnala la presenza di bambini al seguito di madri detenute nella nostra regione.

tabelle 5 giugno 23

 


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