Il monito del Presidente, le inadeguate risposte del Ministro

Di fronte al rinnovato monito del Presidente Mattarella sull’insostenibile sovraffollamento, il drammatico numero dei suicidi, le condizioni strutturali inadeguate delle carceri e la carenza di organico, il Ministro Nordio ripete stancamente le sue risposte inadeguate, sull’ampliamento delle strutture detentive e la futura individuazione di strutture di accoglienza per i condannati a pene brevi senza domicilio, su una fantomatica detenzione differenziata per i tossicodipendenti, sull’esecuzione nei Paesi d’origine delle pene degli stranieri, sul superamento della custodia cautelare in carcere per gli accusati di furti, scippi, rapine e spaccio di droghe.

Tutte cose che non accadranno o se accadranno lo faranno fra molti anni o in misura assolutamente inadeguata alle necessità. Non una parola, invece, sull’impegno preso due anni fa, dopo la morte di due donne nel carcere di Torino, ad aumentare le telefonate a disposizione dei detenuti e delle detenute, impegno ipocritamente rinnovato nel decreto-legge dello scorso anno che ancora aspetta la norma ministeriale attuativa. Non una parola su disposizioni amministrative che vedono i detenuti chiusi in cella venti ore al giorno con due ore d’aria a più di trenta gradi di temperatura, tra le 13 e le 15.

Così non si può più andare avanti, né si può continuare in questo valzer dell’ipocrisia: se il governo intende continuare a moltiplicare i reati e le pene, come ha fatto con il recente decreto-sicurezza, si prenda almeno il tempo di realizzare il suo faraonico piano di nuove carceri e strutture alternative, aprendo a un provvedimento parlamentare di amnistia e indulto, che riduca immediatamente e drasticamente la popolazione detenuta, che consenta accettabili condizioni di vita e di lavoro in carcere.