Nella Casa circondariale di Civitavecchia si producono pinsa romana e pizza

L'azienda GustoLab 360 ha messo al lavoro 21 detenuti, assunti con regolare contratto
Il garante Anastasìa con i detenuti nel nuovo laboratorio per la produzione di pinsa romana e pizza nella Casa circondariale di Civitavecchia.

“Con questa iniziativa si realizza la missione dell’articolo 27 della Costituzione che necessita del supporto non solo delle istituzioni ma anche della società civile, della collaborazione tra pubblico e privato., altrimenti non si può realizzare. Ci auguriamo che questa esperienza possa ripetersi qui e altrove”. Così il Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della Regione Lazio, Stefano Anastasìa, all’inaugurazione del nuovo laboratorio di panificazione della Casa circondariale dei Civitavecchia, che si è svolta giovedì 3 luglio. L’amministrazione penitenziaria ci ha messo i locali ristrutturati, la Regione Lazio ha finanziato i corsi di formazione per panificatori e pizzaioli svolti dall’Enaip. L’azienda GustoLab 360 – ha spiegato il suo amministratore delegato,  Angelo Panini – ha finanziato l’acquisto dei macchinari e messo al lavoro 21 detenuti, assunti con regolare contratto a tempo determinato dalla Federazione nazionale panificatori, impegnati sei giorni alla settimana in turni di cinque ore e mezza, dedicati alla produzione di pinse e pizze destinate a decine di ristoranti romani e ai mercati di Spagna, Francia, Portogallo, Germania.

Dopo sei mesi di formazione e una selezione curata dalla direzione del carcere, i detenuti hanno iniziato ufficialmente la produzione il 12 maggio scorso. Oggi producono oltre 2.500 pezzi al giorno. Il laboratorio, realizzato in un’area dell’istituto che era stata abbandonata da anni e riqualificata appositamente, rappresenta il primo passo di un progetto pilota che GustoLab intende esportare anche in altri penitenziari, con l’obiettivo di sviluppare un secondo impianto dedicato alla produzione di prodotti senza glutine.

Per Panini, “integrazione e cambiamento” sono le parole chiave: i detenuti formati avranno la possibilità, una volta scontata la pena, di inserirsi stabilmente negli stabilimenti di Roma e Tivoli dell’azienda, oppure di essere avviati in altri contesti produttivi grazie alle competenze acquisite. La visione del progetto guarda anche oltre i confini nazionali, puntando all’estero e sfruttando la logistica offerta dal porto di Civitavecchia pe

Oltre al Garante Anastasìa, nel corso dell’evento sono intervenute l’ex direttrice dell’istituto penitenziario, Patrizia Bravetti, tra i promotori del progetto, e la presidente del tribunale di sorveglianza, Marina Finiti. La mattinata si è conclusa con la consegna dei diplomi.

Un momento della consegna dei diplomi.