
“La situazione nelle nostre carceri è una situazione sostanzialmente disperata, che non vede vie di uscita significative, quanto a presenze, sovraffollamento, condizioni di detenzione, fino ai tragici eventi dei suicidi. Abbiamo detto molte volte che servono misure deflattive immediate, urgenti e straordinarie come la Costituzione prevede, cioè l’amnistia e l’indulto per ridurre la popolazione detenuta di quelle sedicimila unità che attualmente sono eccedenti alla capienza ordinaria degli istituti di pena”. Così il Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale, Stefano Anastasìa, intervenuto giovedì 26 giugno alla sala stampa della Camera dei deputati alla presentazione della sedicesima edizione del Libro Bianco sulle droghe, di cui Anastasìa ha scritto, assieme a Franco Corleone, l’introduzione.
Intitolato quest’anno “Non Mollare” il Libro Bianco è un rapporto indipendente sugli effetti del Testo Unico sugli stupefacenti promosso da La Società della Ragione, Forum droghe, Antigone, Cgil, Cnca, Associazione Luca Coscioni, Arci, Lila con l’adesione di A Buon Diritto, Comunità di San Benedetto al Porto, Funzione Pubblica Cgil, Gruppo Abele, Itardd, Itanpud, Meglio Legale e Eumans. Ogni anno viene presentato in occasione del 26 giugno, Giornata mondiale sulle droghe, nell’ambito della campagna internazionale di mobilitazione Support! Don’t Punish che chiede politiche sulle droghe rispettose dei diritti umani e delle evidenze scientifiche e che quest’anno coinvolgerà oltre 250 città in circa 100 Paesi.
Gli effetti penali della legge antidroga sono sempre più devastan, in un contesto di sovraffollamento carcerario. Continuano a salire in termini assoluti, +4,9%, gli ingressi in carcere per droghe: 11.220 dei 43.489 ingressi nel 2024 sono stati causati dall’art. 73 del Testo unico, detenzione a fini di spaccio.
Si tratta del 25,8% degli ingressi (era il 26,3% nel 2023). I detenuti in carcere sfiorano quota 62mila (61.861 al 31 dicembre 2024). Di questi 13.354 lo erano a causa del solo art. 73 del Testo unico. Altri 6.732 in associazione con l’art. 74 (associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti o psicotrope), solo 997 esclusivamente per l’art. 74. Complessivamente il 34,1% del totale. Sostanzialmente il doppio delle media europea (18%) e molto di più di quella mondiale (22%).
Gli ingressi di detenuti definiti “tossicodipendenti”
Si confermano “catastrofici” i dati sugli ingressi e le presenze di detenuti definiti “tossicodipendenti”: vengono dichiarati tali il 38,8% di coloro che entrano in carcere, mentre al 31/12/2024 erano presenti nelle carceri italiane 19.755 detenuti “certificati”, il 31,9% del totale. Non erano mai stati così tanti dal 2006 ad oggi. In perenne crescita le misure alternative che superano quota 150mila. Oltre ai quasi 62.000 detenuti al 31 dicembre 2023 erano in carico per misure alternative e sanzioni di comunità (Messa alla Prova) ulteriori 93.475 soggetti, quasi 10.000 in più rispetto al 2023 (+11,6%).
Nel 2024 sono al momento registrate 36.960 segnalazioni per consumo di droga. Di queste circa il 38% finisce con una sanzione amministrativa (12.353), le più comuni la sospensione della patente (o il divieto di conseguirla) e del passaporto.
“La repressione continua ad abbattersi sui minori”, che confermano i numeri del 2023, in attesa del loro consolidamento: si tratta di 3.722 adolescenti, di cui il 97,7%, è segnalato per cannabis”.
Nella sua sedicesima edizione il Libro Bianco centra le sue analisi politiche intorno all’appuntamento della Conferenza sulle droghe, che il governo Meloni sta organizzando per il 7 e 8 novembre. La rete per la riforma delle politiche sulle droghe ha deciso di auto organizzare una contro-conferenza, negli stessi giorni alla Città dell’Altra Economia a Testaccio.

Un momento della conferenza stampa. Da sinistra: Hassan Bassi, Stefano Anastasìa, Leonardo Fiorentini, Franco Corleone, Riccardo Magi.