C’è una libertà interiore che non va tradita

di Marco M.

La parola libertà racchiude in sé moltissimi significati. Da questo luogo, per tutti noi, il primo e più urgente è senza dubbio il desiderio di uscire: una priorità, certo, e già questo non è poco. Ma le opzioni legate alla libertà sono molteplici.

Si può, infatti, non essere liberi anche al di fuori. Prendiamo un esempio semplice: scegliere un partner che, col tempo, si rivela molto diverso da come sembrava all’inizio. In tanti casi manca il coraggio di porre fine a una relazione che si è dimostrata sbagliata.

In situazioni come questa, la mancanza di libertà è evidente. Esiste anche la libertà di essere sempre sé stessi: senza inganni, senza trucchi, senza maschere. Ma questa, oggi, è merce rara. Per quanto mi riguarda, una delle cose più gratificanti è il riconoscimento
da parte delle persone che ti conoscono davvero.

Sentirsi dire: “Ah, non sei un cazzaro come la maggior parte della gente!”… beh, per me questo è il massimo del sentirsi liberi. Perché significa che puoi essere te stesso nei rapporti interpersonali, dire e fare tutto ciò che è lecito con autenticità e trasparenza. Insomma, quel tipo di gratificazione corrisponde, a mio avviso, a una forma fondamentale di libertà.

Buona vita a tutti.

Pubblicato sul giornale della Casa circondariale di Velletri, “Voci di Ballatoio”, numero 4 –agosto 2025, con il titolo “Essere se stessi. Tra i tanti significati, c’è una libertà interiore che non va tradita”, scaricabile da qui: Voci di ballatoio n.4

I numeri di “Voci di ballatoio” finora usciti si trovano nel sito dell’associazione La Farfalla.