Aggiornate le procedure di gestione dell’emergenza epidemiologica nel Lazio

Non più l’isolamento della singola persona detenuta in ingresso, la prassi per la quarantena ora è il gruppo ristretto di cinque persone isolate per un massimo di cinque giorni

Con una nota del 7 aprile 2022, indirizzata ai direttori generali delle Asl, al Provveditore dell’amministrazione penitenziaria di Lazio, Abruzzo e Molise, ai responsabili di medicina penitenziaria e al Garante dei detenuti del Lazio, la Direzione regionale salute e integrazione sociosanitaria- Area rete integrata del territorio ha modificato in parte le precedenti procedure di gestione e sorveglianza dell’emergenza epidemiologica sars-Cov-2 negli istituti penitenziari del Lazio. Partendo dal presupposto che si è in presenza di una buona percentuale di vaccinati e che il periodo di quarantena è notevolmente diminuito, si è stabilito che solo in casi specifici la quarantena è effettuata in termini di isolamento del detenuto: la prassi è la coorte di un gruppo ristretto di detenuti isolati insieme per un massimo di cinque giorni. Inoltre, il tampone può essere sia molecolare che antigenico con indice Coi. Con la nota, sottoscritta dal direttore regionale Massimo Annichiarico, si rammenta all’amministrazione penitenziaria e ai sanitari di far rispettare l’uso dei Dpi e dell’autosorveglianza ai detenuti che rientrano negli istituti dal lavoro esterno.

“In considerazione del fatto che – si legge nella nota – in una comunità chiusa come un istituto penitenziario è difficile applicare l’autosorveglianza come prevista dalle attuali normative, sia per l’alto grado di sovraffollamento che per la scarsa adesione da parte degli utenti all’utilizzo dei Dpi, si ritiene opportuno, invece, per i contatti di casi positivi, prevedere una sorveglianza sanitaria precauzionale (mantenendo la stessa composizione delle stanze), di 5 giorni con tampone antigenico rapido all’inizio e tampone molecolare o tampone antigenico Coi, alla fine. All’esito del tampone, se negativo, potrà essere revocata la sorveglianza sanitaria. Nel caso si rendesse necessario l’isolamento di una sezione detentiva, ogni istituto, in base alle proprie caratteristiche, attuerà lo stesso isolamento con le modalità ritenute più appropriate”. Nella nota si legge inoltre che, come da normativa nazionale, è richiesto il green pass base per fruire dei colloqui visivi. Per i trasferimenti dei detenuti per necessità di giustizia, che non sono mai stati sospesi, si rappresenta la necessità di continuare a garantire il trasporto e l’accompagnamento del detenuto all’esterno dell’istituto in “certificata sicurezza sanitaria” sia per gli agenti di polizia penitenziaria che per i detenuti tramite l’utilizzo dei Dpi, delle misure di igiene e sanificazione dei mezzi di trasporto a cura del Prap.