Cartabia: “Presto sarà ufficializzata la ripresa dei colloqui in presenza”

La ministra della Giustizia, Cartabia, interviene alla presentazione alla Camera della relazione annuale del Garante nazionale, Mauro Palma
La ministra delle Giustizia, Marta Cartabia

“Presto una circolare del Dap ufficializzerà la ripresa dei colloqui in presenza. Nel fine settimana, infatti, il Comitato tecnico scientifico ci ha fatto avere il suo parere favorevole, per cui, pur conservando le necessarie cautele e la doverosa prudenza – confidiamo di poter permettere presto a padri, madri detenute di poter rivedere figli, fratelli, genitori, con cui in questo lunghissimo anno hanno potuto parlare solo a distanza. Considero questo un grande passo in avanti verso un ritorno alla normalità anche all’interno degli istituti penitenziari”.  A sottolinearlo è stata la ministra della Giustizia, Marta Cartabia, in un passaggio del suo intervento alla presentazione alla Camera della relazione annuale del Garante per i diritti delle persone private della Libertà personale, Mauro Palma. Il Garante, ha evidenziato la ministra, è “come una vedetta” che “aiuta a far emergere preventivamente i problemi che insorgono nel carcere; problemi individuali e problemi generali, problemi di una singola realtà o di tutta la galassia del carcere: e li segnala alle autorità competenti”. Il sovraffollamento nelle carceri italiane “torna a destare preoccupazione. Ne siamo consapevoli”. “Il sovraffollamento deve essere affrontato su una pluralità di fronti”, ha spiegato la ministra.

“Le misure alternative per pene detentive brevissime possono essere un terreno di elezione per sperimentare e proseguire su una strada che il nostro ordinamento tra sperimentando da diverso tempo, e assicuro che arriveranno anche interventi sull’architettura penitenziaria con i fondi del Recovery plan ma anche oltre. Si prevedono ristrutturazioni e nuove costruzioni, con un ampliamento dei posti accompagnati dalla creazione di più ampi spazi per aree da destinare al trattamento. Interventi – ha concluso – che dovrebbero migliorare le condizioni di vita per tutti, ma che evidentemente richiedono tempo”.