Costituito il Comitato scientifico della Conferenza dei Garanti territoriali

Il Portavoce Anastasìa: “Quest’anno festeggiamo il ventesimo anniversario dei garanti dei detenuti”
Il Portavoce della Conferenza dei Garanti territoriali, Anastasìa 8a sinistra), durante l'intervento del professor Fiandaca.

Giovedì 13 luglio a Napoli, nella sede del Comando Forze difesa interregionale Sud in Palazzo Salerno, la Conferenza delle persone private della libertà ha costituito il Comitato scientifico, previsto dal proprio regolamento, al quale vi possono aderire coloro che hanno svolto la funzione di garante delle persone private della libertà ed esperti del settore nominati dall’Assemblea.
Ha aperto i lavori Samuele Ciambriello, Garante della Campania. A salutare i convenuti è intervenuto il presidente del Consiglio regionale della Campania, Gennaro Oliviero, coordinatore per la difesa civica e gli organi di garanzia della Conferenza dei presidenti delle assemblee legislative delle regioni e delle province autonome.
“In questa occasione – ha spiegato il Portavoce della Conferenza e Garante del Lazio, Stefano Anastasìa – abbiamo voluto costituire finalmente questo comitato, raccogliendo le prime adesioni tra personalità della politica e della cultura che si sono impegnate negli anni passati e svolgevano questo ruolo molto importante”.

Il Garante del Piemonte, Bruno Mellano (a sinistra), durante il suo intervento.

“Quest’ anno – ha proseguito Anastasìa nel suo intervento a Palazzo Salerno – festeggiamo il ventesimo anniversario della costituzione dei garanti dei detenuti: il primo garante istituito a livello locale è stato il garante del Comune di Roma nel 2003. E’ dello stesso anno la prima legge regionale, quella del Lazio, istitutiva di un garante. Pensiamo che in questi venti anni questa esperienza si sia avvalsa di competenze, conoscenze ed esperienze molto importanti. Credo che sia essenziale valorizzarle, assieme al ruolo stesso dei garanti territoriali che certamente condividono con il Garante nazionale importanti funzioni di monitoraggio delle condizioni dei luoghi di privazione di libertà ma, a differenza del Garante nazionale, hanno dei tratti specifici che derivano dall’essere espressione degli enti territoriali. Sappiamo tutti che, nel processo di reinserimento sociale delle persone detenute, l’obiettivo della rieducazione della pena così come è scritto sulla Costituzione è difficile se non impossibile da perseguire, senza il concorso degli enti territoriali e delle risorse civiche, solidaristiche e imprenditoriali che il territorio esprime. E’ quindi fondamentale che gli enti territoriali possano avvalersi di figure come quelle dei garanti territoriali che hanno maturato esperienze e competenze nel campo della privazione della libertà. Il comitato scientifico che oggi costituiamo – ha concluso Anastasìa – è fatto di persone di grande spessore, avrà una sua vita e una sua programmazione di attività di lavoro.
Del neocostituito comitato scientifico fanno parte 18 membri, tra i quali, oltre allo stesso Anastasìa, sono intervenuti nel corso dei lavori il presidente emerito della Corte costituzionale e già ministro della Giustizia Giovanni Maria Flick, Franco Corleone, già deputato, senatore e sottosegretario alla Giustizia e già Garante della toscana e di Firenze, oggi Garante di Udine, Giovanni Fiandaca, professore emerito di diritto penale all’Università di Palermo, già Garante della Sicilia, Davide Petrini, già ordinario di di diritto penale nell’Università di Torino e garante per il comune di Alessandria, e Franco Maisto, già presidente del Tribunale di sorveglianza di Bologna e attualmente garante a Milano.


Presenti, tra gli altri anche il direttore generale dei detenuti e del trattamento del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria (Dap), Giancarlo De Gesu, e la Garante di Roma Capitale, Valentina Calderone, sono intervenute anche le componenti del collegio del Garante nazionale Daniela De Robert ed Emilia Rossi.
I lavori della Conferenza sono proseguiti il giorno dopo nel Centro di studi europei di Nisida, con l’assemblea nel corso della quale sono stati esposte le relazioni relative ai lavori di gruppo, in materia di minori, immigrati, sanità penitenziaria, scuola. Approvato il documento sugli stranieri in carcere, elaborato dal gruppo di lavoro coordinato dalla Garante del Comune di Brescia, Luisa Ravagnani, che sarà mandato al Capo del dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria, Giovanni Russo. L’assemblea è stata aggiornata a settembre, per le deliberazioni sulle modifiche regolamentari e sulle procedure elettorali per il rinnovo della carica di Portavoce della Conferenza.

Un momento dell’assemblea dei Garanti territoriali a Nisida.