Da Regina Coeli un finalista al concorso di poesia “Il Petrarchino 2022”

Menzione speciale per i versi di Eugenio Capitano, studente del corso di primo livello del carcere romano
La rappresentazione della poesia nei tarocchi.

Verso sera: questo è il titolo dei versi che Eugenio Capitano, studente del corso di primo livello (ex scuola media) nel carcere di Regina Coeli ha presentato al concorso di poesia “Il Petrarchino 2022”, organizzato dall’istituto di istruzione superiore “Federico Caffè” di Roma, in collaborazione con il Centro provinciale per l’istruzione degli adulti n. 3 di Roma.

Il concorso è stato indetto in occasione della giornata mondiale della poesia celebrata il 21 marzo scorso. Il bando è stato aperto il 15 dicembre 2021 ed era possibile partecipare fino al 21 marzo 2022. Per la prima volta, l’edizione 2022 del concorso è stata aperta alla partecipazione degli studenti adulti.

Sono arrivate cinquanta poesie complessivamente, tra sezione giovani e sezione adulti. Dal carcere di Regina Coeli ne sono arrivate cinque, tutte del finalista, guidato e sostenuto dalla professoressa di italiano Cinzia Carbonara.

La giuria è stata presieduta da Sonia Giovannetti, poetessa, scrittrice e critica letteraria e composta da Alessandro Antonaroli, scrittore, ex insegnante, e da Nina Quarenghi, scrittrice e insegnante.

Capitano ha avuto la menzione speciale, dedicata a coloro che pur non essendosi classificati tra i primi tre vincitori delle rispettive categorie, sono stati giudicati meritevoli per il testo realizzato.

La classe del finalista ha potuto partecipare all’evento per la premiazione che si è svolto il 4 aprile presso l’aula magna dell’istituto “Federico Caffè” e in streaming per chi non ha potuto essere presente. Tra questi, la classe del finalista e i professori del primo livello di Regina Coeli.

La poesia è stata letta ad alta voce, come da regolamento del concorso, portando la voce dei reclusi fuori dal carcere. Per alcuni istanti il mondo dentro e quello fuori si sono connessi.

“Una grande emozione per i nostri studenti” – ci ha detto la professoressa Carbonara – “una soddisfazione per tutti i docenti che lavorano quotidianamente con gli studenti reclusi e ai quali in questa occasione è stato possibile collegarsi con il ‘fuori’, grazie alla collaborazione di agenti ed educatori”.

Sonia Giovanetti, presidente della giuria, ha voluto sottolineare il messaggio di speranza e di rinascita che Capitano ha saputo esprimere in pochi versi e in ottimo italiano. La provenienza dei testi non era conosciuta dai giurati ed è stato davvero emozionante scoprire che quei versi provenivano da un contesto di reclusione. I professori stanno già pensando al prossimo progetto didattico che aprirà agli studenti le porte del mondo virtuale: la visita interattiva ad alcuni musei romani.