Dieci poesie sulla pace dalla Casa circondariale di Civitavecchia

L’Università degli studi internazionali di Roma celebra la Giornata mondiale della poesia con la lettura di dieci componimenti di detenuti
La direttrice degli istituti peniteziari di Civitavecchia, patrizia Bravetti, e il rettore dell'Unint, Francisco Matte Bon, al termine della Giornata mondiale della poesia.

Il 21 marzo 2023, la Facoltà di interpretariato e traduzione (Fit) dell’Università degli studi internazionali di Roma (Unint) ha celebrato la Giornata mondiale della poesia con un evento organizzato dalla Commissione terza missione di facoltà, per sensibilizzare la comunità all’importanza della lettura e della scrittura poetiche. Il tema scelto per il 2023, anche in considerazione degli eventi di attualità, è stato quello della pace nelle sue varie declinazioni – pace interiore ed esteriore, pace sociale e individuale – e il modo in cui scrittori di tutto il mondo l’hanno evocata nel testo poetico, che è espressione dei desideri più profondi dell’essere umano.

L’evento è stato organizzato dalle docenti Cristina Benicchi, presidente della Terza missione della Fit e Maria Serena Felici, membro della commissione Terza missione e delegata in commissione terza missione di Ateneo, in collaborazione con la Casa circondariale di Civitavecchia, con cui la Fit è impegnata nel progetto di Terza missione di ateneo “Libera/mente”.

Protagonista indiscussa della giornata è stata la poesia. Letta, ascoltata, scritta e, in ogni sua forma, certamente vissuta nel profondo. Da un lato, la lettura dei dieci componimenti poetici scritti dai detenuti della Casa circondariale di Civitavecchia in diverse lingue – arabo, italiano, portoghese e spagnolo – ha rivelato la straordinaria sensibilità di coloro i quali, privati della libertà, declinano il tema della pace con una toccante intensità emotiva; dall’altro, la presentazione e lettura in lingua originale di testi poetici da parte degli studenti della Fit e selezionati dai docenti di letteratura della facoltà ha reso possibile un significativo momento di plurilinguismo poetico, in cui la musicalità delle parole si è intrecciata alla profondità dei contenuti evocati.

I dieci componimenti sono giunti al termine di un percorso di apprendimento all’interno della Casa circondariale di Civitavecchia che ha coinvolto detenuti stranieri tra i 21 e i 66 anni di età, come ci ha spiegato  Julia Armagnacca, la mediatrice culturale che ha curato la raccolta. Antonella Ercolani, prorettrice per la Terza missione, a partire da aprile, ha annunciato lo svolgimento, a partire da aprile, per una volta a settimana, di laboratori di lettura e scrittura creativa legati alla poesia, in varie lingue, affinché ogni detenuto possa redigere una sorta di “diario delle emozioni” in forma sintetica.

All’evento hanno preso parte anche il rettore della Unint Francisco Matte Bon; Patrizia Bravetti, direttrice della Casa circondariale di Civitavecchia; Maurizio Finicelli, presidente del Consiglio di amministrazione e della commissione Terza missione d’Ateneo;  Mariagrazia Russo, preside della facoltà d’interpretariato e traduzione;  Domenico Schiattone, direttore dell’ufficio del Garante nazionale delle persone private della libertà personale; Simonetta Bartolini, docente dell’ateneo che ha tenuto la conferenza di apertura della giornata.