Il Garante Anastasìa e la Garante Calderone al Cpr di Ponte Galeria

Temono di essere rimpatriati un gruppo di trattenuti da lungo tempo e con parenti in Italia
La targa all'ingresso del Cpr di Ponte Galeria a Roma

Sabato 13 maggio, il Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale della Regione Lazio, Stefano Anastasìa, e la Garante di Roma Capitale, Valentina Calderone, si sono recati al Centro di permanenza per il rimpatrio (Cpr) di Roma Ponte Galeria, dove sono trattenuti 90 uomini e cinque donne. Il Garante e la Garante hanno incontrato un gruppo di trattenuti di nazionalità tunisina da lungo tempo e con parenti in Italia, i quali hanno manifestato le loro preoccupazioni sulla possibilità di essere espulsi dal nostro paese. Tra questi anche un giovane dal chiaro accento romanesco che in Tunisia non ha mai vissuto.

I trattenuti provenienti dal carcere lamentano condizioni peggiori di quelle riscontrate nel carcere per quanto riguarda il vitto e per l’impossibilità di comunicazioni con l’esterno. Nel settore femminile del Cpr sono presenti cinque donne, tra cui alcune con gravi problemi di salute mentale per cui il Garante Anastasìa aveva già sensibilizzato il Dipartimento di salute mentale della Asl Roma 3 a garantire tutta l’assistenza necessaria, anche nella valutazione della compatibilità clinica con il trattenimento nel Centro.