Il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, ha donato al Pontefice un paio di sandali, insieme a un porta breviario, durante la visita in Vaticano di giovedì scorso. I doni sono il frutto del lavoro di “A Piede Libero” e “Fila Dritto – Pelletteria artigianale”, due dei progetti creati da “Semi di Libertà Onlus”, nata per dare una seconda possibilità ai detenuti, formandoli a una professione che agevolerà il loro reinserimento nella collettività.
Giammarco Marzi oggi è un artigiano con oltre trent’anni di attività nel settore e tutor nel progetto di produzione di sandali artigianali che ha l’intento di formare persone in esecuzione penale a questo antico mestiere, realizzando un percorso di inclusione sociale e lavorativa attraverso una produzione di alta qualità di sandali interamente fatti a mano. “Quando mi è stato comunicato che dovevo fare dei sandali per il Papa, quasi non ci credevo. – racconta Giammarco al quotidiano Il Tempo – Mi sono subito messo al lavoro con Deborah Magnanti e Katia Romagnoli di “Fila Dritto”, che hanno realizzato le fasce in pelle. L’idea è stata quella di produrre un sandalo francescano anche se non rientra nei nostri modelli, almeno fino ad oggi. Il numero di scarpe del Papa è il 43. Non potendo fare il sandalo su misura, ho preferito realizzare una pianta un po’ più larga. Abbiamo lavorato un pomeriggio intero, dalle sedici alle ventuno: cinque ore, quando io di solito per costruire un paio di calzature impiego molto meno tempo. Ma questa volta, con l’emozione che avevo dentro e l’attenzione che ho messo, il tempo è volato”.
Con i doni, al Santo Padre è stato recapitato anche un biglietto con questo messaggio:
“Santo Padre, con questi sandali i nostri detenuti cambiano strada e ritrovano la libertà, passo dopo passo, e cucendo questo porta breviario ricuciono la loro vita. Accettando questo dono, anche Lei sarà parte di questa rinascita, e di questo messaggio di speranza, riempiendoci di gioia. Con immensa gratitudine per l’attenzione che riserva agli ultimi”.
Il lavoro di Giammarco, Deborah e Katia, è stato commissionato direttamente dal Comune.
“Il Sindaco era alla ricerca di un dono significativo per il Pontefice – racconta Paolo Strano, presidente di Semi di Libertà – Sapendo dell’attenzione particolare che Francesco ha per i detenuti, ha chiesto un consiglio a Stefano Anastasia, Garante dei diritti dei detenuti del Lazio. Lui mi ha chiamato e così è nata l’idea dei sandali e del porta breviario, degli oggetti ‘utili’ che il Papa forse userà. So per certo che sia Gualtieri che il Pontefice sono stati molto contenti per questi doni”.
Il sindaco di Roma dona al Papa i sandali realizzati dagli ex detenuti
Al Santo Padre è stato recapitato anche un messaggio, “con immensa gratitudine per l’attenzione che riserva agli ultimi”