Incontro tra la Conferenza dei Garanti territoriali e i Poli universitari penitenziari

I dati del monitoraggio Cnupp 2021/2022: corsi in 34 atenei, 1246 persone iscritte, 39 laureate nell’anno solare 2021

La Conferenza dei Garanti territoriali delle persone private della libertà e la Conferenza nazionale dei delegati dei rettori per i poli universitari penitenziari (Cnupp) si sono dati appuntamento sulla piattaforma Meet, per fare il punto sull’istruzione universitaria negli istituti penitenziari italiani. Come ha spiegato il suo presidente, Franco Prina, la Cnupp, istituita presso la Conferenza dei rettori il 9 aprile 2018, rappresenta la formalizzazione del coordinamento dei responsabili di attività di formazione universitaria in carcere. In questi anni un numero crescente di università è impegnato a garantire il diritto allo studio agli studenti detenuti o sottoposti a misure di privazione della libertà personale.

Prina ha poi illustrato i risultati del monitoraggio effettuato dalla Cnupp nell’anno accademico 2021/2022. Questi i numeri: 34 le università nelle quali sono stati svolti corsi universitari, 1246 gli iscritti, di cui 1201 di genere maschile e 45 di genere femminile, 1114 gli scritti in carcere, 132 gli iscritti in misure alternative o in esecuzione penale esterna o a fine pena. Con 168 iscritti il Lazio è la Regione con il maggior numero di iscritti, seguita da Toscana, con 166 iscritti, e Lombardia con 162. L’86 per cento degli iscritti sta seguendo un corso di laurea triennale, il 12 per cento un corso di laurea magistrale, il due per cento un corso post laurea. Le aree disciplinari più gettonate sono l’area politico-sociale con il 27 per cento degli iscritti, l’area letteraria-artistica con il 18 per cento, e l’area giuridica con il 16 per cento. Trentanove le persone che si sono laureati nell’anno solare 2021, in 29 hanno conseguito una laurea triennale, in 10 una laurea magistrale.

MONITORAGGIO CNUPP 21-22