Scheda aggiornata il 28 febbraio 2023
Ubicazione e Caratteristiche
Ubicazione
Via Giuseppe Barellai, 140 – 00135 Roma
Tel 06 303301 – Fax 063387525
e-mail: ipm.roma.dgm@giustizia.it
pec: prot.ipm.roma.dgm@giustiziacert.it
Caratteristiche
Casal del Marmo nasce come Casa di Rieducazione e Istituito di Osservazione nel 1964, trasformato poi in Carcere Minorile nel 1975.
L’IPM Casal del Marmo si sviluppa su una vasta area, disponendo in totale di 12 mila metri quadrati di terreno su cui si trovano tre palazzine detentive più una serie di altri spazi adibiti alle attività culturali, ricreative e sportive nonché un plesso in cui sono ubicati gli uffici e i locali sanitari. Al momento sono utilizzate solo due delle palazzine.
Gli spazi verdi sono ben curati ed attrezzati per ricevere i detenuti durante i passeggi (e potenzialmente i visitatori per i colloqui con l’esterno), rendono l’atmosfera non opprimente.
Servizio trasporto urbano/extraurbano
Ancora assente la linea autobus che portava dal treno all’Istituto. Tutte le linee si fermano al San Filippo Neri, tranne che in orario di scuola con arrivo fino all’Istituto professionale di Via Barellai.
Articolazione interna
Sezioni
Secondo un’organizzazione generale dell’istituto sono previste tre palazzine separate (femminile, maschile minorenni e maschile giovani adulti) in cui sono presenti la mensa, una sala in cui i ragazzi consumano i pasti tutti insieme, il cortile, la lavanderia e la sala ricreativa.
Nella palazzina del femminile, al piano superiore, che ora ospita i maschi maggiorenni, le suppellettili e le infrastrutture all’interno delle celle sono più rovinate. La palazzina dei maggiorenni maschi al momento chiusa perché troppo deteriorata.
Da poco inaugurata la palazzina dei minorenni maschi.
Palestra
una all’interno della ‘palazzina attività’ in buono stato di manutenzione, dopo la recente ristrutturazione.
una sala fitness ben attrezzata, ma bisognosa di interventi di ristrutturazione.
Teatro
1 piccolo teatro all’interno della ‘palazzina attività’, che andrebbe aggiornato nella strumentazione.
Spazi dedicati all’attività esterna
un campo da calcio in prato sintetico
un campo da basket in cemento e quindi poco utilizzabile; in questo periodo viene usato per la fruizione dell’aria degli isolamenti
un cortile per ogni palazzina utilizzato liberamente negli orari di apertura dei ragazzi.
una palazzina attività con aule scolastiche e per attività culturali e formative; biblioteca, teatro, aula informatica, palestra, sala fitness, .
una cucina attrezzata per corso pizzeria.
un locale pasticceria.
una falegnameria/tappezzeria.
una piccola aula destinata a laboratori di lavorazione dei metalli
una piccola aula utilizzata per barberia/ corso parrucchiere.
Alcuni locali necessitano di lavori urgenti di manutenzione, per via di infiltrazioni d’acqua dal terrazzo, che stanno deteriorando le pareti (barberia, laboratorio lavorazione metalli)
un locale sartoria e la biblioteca interna della palazzina femminile sono stati adibiti a funzioni non laboratoriali, a seguito della copresenza di maschi e femmine nella palazzina 227, che ha richiesto una revisione degli spazi del piano terra.
Amministrazione
Direttrice
dal 28 maggio 2021, la dott.ssa Maria Teresa Iuliano ha assunto l’incarico di Direttrice, per tre giorni a settimana, avendo anche la reggenza della Casa Circondariale di Grosseto.
La direttrice viene spesso sostituita nelle sue funzioni dalla Dott.ssa Ferrari Capo area giuridico pedagogica.
Vicedirettori
Non presenti, né previsti da pianta organica
Area giuridico pedagogica
otto educatori, su 13 previsti, quattro dei quali svolgono funzioni di coordinamento, lavoro amministrativo e di segreteria, e non hanno, quindi, in carico alcun detenuto.
un pedagogista ex art. 80.
Area amministrativa
sei unità, di cui due a breve in stato di quiescenza.
Si rappresenta una problematica relativa all’assenza di personale per la ragioneria, con i ritardi e le difficoltà che ne derivano.
Polizia penitenziaria
Comandante: Vittorio Olimpo
Vice comandante:
non presente formalmente ma ruolo sostanzialmente svolto dal coordinatore dell’Area Pedagogica, anche in funzione di sostituto del Direttore.
Numero personale custodia:
94 previsti – 83 effettivi
questo numero non è sufficiente a coprire le funzioni e i turni di lavoro, considerando anche che non è previsto un nucleo traduzioni e piantonamenti.
Da tempo la Direzione ha inoltrato formale richiesta di personale al CGM.
Tribunale di Sorveglianza Ufficio di Roma
Magistrati:
- Dott. Manfredonia lettere H D N O R
- Dott. Falzone lettere S B G I K L P T V Z + affari generici
- Dott.ssa Ferraro lettere A C F M Y J E
USSM
Ufficio territoriale di Roma
Rilevazioni
NOTE
- percorsi educativi accanto a possibili corsi amatoriali intrapresi per ‘riempire’ il tempo di detenzione, anche i ragazzi e i giovani adulti ristretti necessitano di formazione qualificata, di istruzione riconosciuta e di un serio percorso di avviamento al lavoro. Permane inoltre il problema della certificazione professionale per i detenuti che frequentano i corsi. L’attitudine responsabilizzante del processo rieducativo, volta a promuovere nel minore lo sviluppo di competenze autoregolative, andrebbe sostenuta potenziando sempre più percorsi di inclusione sociale fondati su istruzione, formazione professionale e lavoro innanzitutto a sistema, non ad opera del singolo istituto ma attraverso l’adozione di un approccio sistemico, costruito dalle istituzioni. Purtroppo, per motivi di natura economica, ci si affida a progettazioni annuali attraverso fondi pubblici o a realtà del volontariato sociale, che offrono percorsi formativi di alta qualità ma spesso senza la possibilità di rilasciare certificazioni o attestati di qualifica professionale. Per le detenute e i detenuti romani l’offerta di questo tipo di percorsi è molto varia, e in alcuni casi anche continuativa nel tempo (laboratori di pizzeria e falegnameria, avviati e rinnovati da anni) grazie a fondi che sono sostenuti negli anni ma non in modo stabile. Al momento verranno finanziati solo laboratori di serigrafia, lavorazione metalli e giardinaggio. Un esempio di questa precarietà è stato il progetto “Libere Dolcezze” realizzato all’interno dell’Ipm su proposta del servizio psicologico interno afferente alla UOC TSMREE DA della Asl Roma1 nella prima progettualità e a seguire, la Regione Lazio, Direzione Istruzione, Formazione, Ricerca e Lavoro, attraverso i fondi POR FSE 2014-2020, ha ritenuto di finanziare il proseguimento della formazione professionale, garantendo la possibilità per i corsisti di acquisire una qualifica professionale specifica; il corso si è concluso pur essendoci macchinari acquistati.
- l’area psicologica della UOC TSMREE DA della Asl Roma 1 competente per l’Istituto, sta progettando una serie di interventi destinati al miglioramento delle relazioni e della comunicazione tra detenuti e familiari; tra detenuti ed equipe di trattamento; tra gli attori della rete istituzionale ed informale afferenti all’Istituto o ai percorsi di trattamento dei singoli ragazzi. Al momento, continua l’utilizzo delle videochiamate che ha favorito la comunicazione tra gli operatori dei servizi, nella forma di video equipe; la comunicazione tra le ragazze e i ragazzi detenuti e gli operatori delle strutture per la valutazione degli inserimenti in comunità, o gli operatori di altre Regioni. Lo stesso servizio ha presentato una proposta per la realizzazione di una struttura residenziale intermedia, che possa avere la funzione di filtro per quei ragazzi che presentano un disagio nell’area psicologica-psichiatrica e per la quale sia la permanenza in istituto penitenziario sia il trasferimento in struttura propriamente psichiatrica sarebbero misure inappropriate. Ancora molto importante la necessità di collegamenti diretti con comunità esterne (a livello regionale e fuori dal territorio) per considerare percorsi alternativi quando e dove è possibile per i ragazzi.
- da segnalare come buona prassi quella per cui il servizio di mediazione culturale è garantito attraverso la stipula di una convenzione pluriannuale direttamente ad opera del Cgm, Centro di Giustizia minorile, e comprensiva di tutti i servizi competenti, Ipm, Cpa, Ussm. Allo stato attuale, il monte ore destinato all’Ipm era di 15 h settimanali (sette rumeno e otto arabo).
- Il processo di informatizzazione della Cartella Clinica Penitenziaria è avviato ed il sistema viene correntemente utilizzato, seppur necessiti di qualche aggiustamento tecnico.
- attività sportive: necessità di un miglioramento delle condizioni di vita della popolazione carceraria attraverso la pratica e la formazione sportiva. In un processo di recupero è necessario porre attenzione alla salute e al benessere psichico e fisico dei minori, attraverso la previsione di una programmazione a sistema di diverse attività sportive grazie alla collaborazione di diverse istituzioni e la riqualificazione degli impianti sportivi presenti in istituto. Attualmente l’Istituto ha attivo un corso di zumba, di calcio e di fitness con cadenza settimanale.
CRITICITA’
Allontanarsi da una generale tendenza ad uniformare il regime minorile a quello ordinario: la gestione dell’istituto a chi non ha specifica formazione in tema di minori, che portano con loro i principi e i modelli di funzionamento tipici di sistema e ordinamento ordinario, spesso genera difformità rispetto a quanto previsto che ha spesso comportato difficoltà gestionali legate al personale non formato specificatamente per i minorenni (sia in termini di amministrazione e quindi di direzione, sia in termini di polizia penitenziaria), bensì proveniente dall’Amministrazione penitenziaria per adulti; sarebbe preferibile, per i minorenni, sul piano del trattamento, mantenere le specificità e la ricchezza di quanto realizzato e di non adattare questo sistema ad un modello di funzionamento per adulti che mal gli si addice, poiché caratterizzato da obiettivi, linee guida e caratteristiche profondamente diversi.
- Nell’ambito dell’assistenza sanitaria, una maggiore attenzione nell’individuazione e trattamento di ragazzi che evidenziano problematiche psichiatriche, dalla gestione e sulla definizione diagnostica dei detenuti che a suo dire presentano disturbi conclamati di tipo psichiatrico, riprendendo in questo caso il modello del sistema penitenziario degli adulti. La Asl Roma 1 sta provvedendo a stilare il nuovo regolamento di presa in carico sanitaria dei ristretti minori, con particolare attenzione al trattamento del disagio psichico resosi ancora più necessario in questa fase pandemica.
- Continua ad essere importante la situazione della carenza di personale sia per quanto riguarda il personale di custodia, che per quello amministrativo, in particolare nella ragioneria. Inoltre, l’assenza del Direttore in pianta stabile comporta che il coordinatore dell’Area pedagogica sia utilizzato come una sorta di vice-direttore (figura non prevista nel sistema minorile) e quindi gravata di una molteplicità di compiti e funzioni ascrivibili ad un ruolo dirigenziale. Ciò comporta lo svolgimento di un doppio ruolo all’interno dell’Istituto e l’impossibilità di assolvere a tutti i compiti.
- Separazione per genere ed età delle attività. La forzata impossibilità di svolgere congiuntamente le attività scolastiche, formative, sportive o di svago per i detenuti afferenti ai tre diversi regimi detentivi: uomini minorenni; uomini giovani adulti e donne. Questo rende spesso estremamente complessa e frammentaria l’organizzazione delle attività e la possibilità per tutti di fruirne. Sarebbe auspicabile lo svolgimento di attività in comune, a cominciare da quelle scolastiche e di studio, che possa prevenire l’isolamento e favorire il confronto e sviluppo di competenze relazionali nuove. Le donne, in particolare, per una questione puramente numerica, sono quelle che maggiormente subiscono tale condizione, normata peraltro da precise indicazioni ministeriale se non giuridiche (nel caso della divisione minorenni/maggiorenni), e che si trovano ad essere sacrificate per la maggior parte delle attività proposte.
- La palazzina della sezione maschile è chiusa per la necessità di importanti operazioni di ristrutturazione. Gli impianti idrici non sono a norma, le tubature sono danneggiate e spesso ci sono gravi perdite d’acqua, che interessano anche le mura; l’impianto elettrico non è a norma, i fili sono scoperti, spesso anche vicino a perdite d’acqua o infiltrazioni. Vi è grave presenza di muffa alle pareti. Le finestre non si chiudono bene, quindi d’inverno i ragazzi lamentano freddo. Alcune finestre sono recentemente crollate. I blindi non sono a norma, le sbarre si sbriciolano e le chiusure a volte si bloccano. Alcuni blindi sono stati tolti perché rotti. Gli arredi sono insufficienti e malmessi, a parte quanto si riesce a realizzare nella falegnameria interna. I servizi igienici sono malfunzionanti, provvisti di tubature in plastica spesso arrangiate e in condizioni piuttosto fatiscenti. Non si è ancora provveduto ad avviare un progetto di ristrutturazione, si è nell’attesa di una decisione del CGM circa la destinazione di questa palazzina e di quella chiusa ormai da anni.
- Nonostante le relazioni con i familiari vengano coltivate il più possibile, manca la possibilità di svolgere i colloqui all’aperto, in una condizione di maggiore familiarità e naturalezza, così come è esclusa la possibilità di svolgere i colloqui prolungati previsti dalla nuova normativa. Tale divieto dipenderebbe dall’assenza di videocamere per la videosorveglianza negli spazi aperti.
- Necessità di un miglioramento del sistema di rete internet e utilizzo di sistemi informatici: si rimarca ancora l’assenza di un servizio di email per i ragazzi, di un’attività digitale controllata e messa in sicurezza a fini educativi. Con il termine dei lavori di messa in posa della fibra nelle palazzine, compresa la palazzina attività, si prevede di valutare quali possano essere le soluzioni migliori.
Note ulteriori:
Apertura del “Centro regionale per l’assistenza alle vittime di reato, la giustizia riparativa e la mediazione penale “Astrea” con sede in Roma Capitale, in partenariato con il Provveditorato Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria del Lazio, Abruzzo e Molise (Prap), l’Ufficio Interdistrettuale di esecuzione penale esterna del Lazio, Abruzzo e Molise (Uepe), Istituti Riuniti Azienda di Servizi alla Persona (Irasp) e Laziocrea S.p.A., con particolare riferimento a:
- Mediazione penale tra autore e vittima di reato
- Scuse formali
- Gruppi riparativi per autori di reato
- Gruppi di discussione allargata
- Implementazione di attività sociali e di pubblica utilità funzionali e mirate al processo di riparazione inclusione del reo.