Nuovi ingressi in calo negli istituti penali del Lazio

I dati semestrali del Dap: alla forte riduzione di nuovi ingressi non corrisponde una riduzione di presenze di analoga entità

Dai dati trasmessi dal Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria (Dap) sui numeri semestrali degli ingressi in carcere si conferma la tendenza alla notevole riduzione degli ingressi in carcere sia nel Lazio che in tutta Italia.

Nella nostra regione gli ingressi in carcere del primo semestre del 2021 sono stati poco più della metà (il 55 per cento) rispetto a quelli che si sono registrati nel primo semestre 2018. In Italia la riduzione è stata meno intensa e i nuovi ingressi di questo primo semestre 2021 sono il 76 per cento rispetto a quelli registrati all’analogo periodo del 2018.

In particolare va sottolineato che la dinamica di contrazione degli ingressi in carcere si è innescata a partire dal primo semestre del 2020, in concomitanza con la diffusione del Coronavirus e delle restrizioni alla mobilità che sono state adottate.

Emerge anche una certa differenza nel Lazio, dove i nuovi ingressi sono diminuiti anche nella prima parte del 2021, rispetto a quanto sta avvenendo in tutta Italia con una ripresa del numero di nuovi ingressi nel 2021.

Un altro dato importante da sottolineare deriva dal confronto tra le dinamiche su nuovi ingressi da un lato e detenuti presenti dall’altro.

Se, infatti, il numero di nuovi ingressi si è quasi dimezzato rispetto al primo semestre 2018 quello dei detenuti presenti si è contratto molto meno (del 12 per cento).

In sostanza, tali andamenti ci portano a ipotizzare che gli effetti di decongestionamento delle carceri connessi ai decreti governativi per facilitare l’accesso a permessi e misure alternative alla detenzione siano stati meno intensi rispetto a quelli determinati da una riduzione delle attività illegali e delle azioni repressive delle forze dell’ordine messe in atto sul territorio causate dalla diffusione del Covid-19 e dalle restrizioni alla mobilità personale.