
Nel corso dell’assemblea annuale della Conferenza Nazionale delle/dei Delegate/i dei Rettori/Rettrici per i Poli Universitari Penitenziari (CNUPP) che si è tenuto a Catania tra il 12 e il 14 giugno è stata presentato e discusso il Rapporto CNUPP 2025 che conferma il consolidamento e l’ampliamento delle iniziative dedicate alla diffusione dell’istruzione universitaria negli istituti penitenziari d’Italia.
I dati presentati, infatti, delineano un quadro di espansione costante e significativa sia in termini di adesione universitaria e strutturazione dei PUP, sia in termini di numero di studenti detenuti che accedono e completano percorsi universitari, confermando l’impegno della CNUPP nel garantire il diritto allo studio come strumento fondamentale per la rieducazione e il reinserimento sociale delle presone in stato di detenzioni in carcere o in esecuzione esterna.
La conferenza, fondata a Roma il 9 aprile 2018 con l’obiettivo di garantire il diritto allo studio universitario a persone private della libertà personale al momento della sua costituzione nel 2018, contava 22 Atenei associati che nel corso dei successivi sette anni sono diventati 47.
Questa espansione si riflette direttamente nell’attivazione e nel rafforzamento dei Poli Universitari Penitenziari (PUP), che sono le strutture didattiche e amministrative attraverso cui le Università offrono il diritto allo studio ai detenuti.
- Per l’Anno Accademico 2024-2025, 41 Atenei hanno un PUP attivo, mentre altri 6 sono in fase di attivazione.
- I PUP attivi coinvolgono complessivamente 260 Dipartimenti e offrono 437 Corsi di Laurea. Anche questi numeri mostrano una crescita notevole: nel 2019/20 erano 177 Dipartimenti e 417 Corsi di Laurea, crescendo fino agli attuali valori nel 2024/25.
Passando ai numeri degli studenti, l’incremento è altrettanto evidente:
- Per l’Anno Accademico 2024/25, si contano 1.837 iscritte/i all’Università in ambito penitenziario.
- La serie storica degli iscritti evidenzia una crescita continua di anno in anno: da 768 nel 2018/19 a 1.837 nel 2024/25.
- La maggior parte degli studenti (87,4%) è in detenzione negli istituti (1.606 iscritte/i), mentre il 12,6% (231 iscritte/i) è rappresentato da persone extra-istituti, inclusi i semiliberi.
- In particolare va sottolineata la forte crescita del numero di studenti in carcere che è passato da 743 nel 2018/19 a 1.606 nel 2024/25.
Gli studenti iscritti sono distribuiti in 120 istituti penitenziari in tutta Italia, un numero in costante aumento rispetto ai 74 istituti del 2019/20.
Va qui anche sottolineato che nonostante le “Linee Guida DAP-CNUPP” prevedano la costituzione di “sezioni dedicate” per gli studenti, queste sono presenti solo in 14 istituti su 50 che contano più di 10 iscritti, a causa di ostacoli logistici, strutturali o culturali.
La maggior parte degli iscritti è concentrata in alcune regioni e in particolare nel Lazio sono 333 che costituiscono il numero più elevato tra tutte le regioni seguito dai 280 delle università lombarde e dai 215 della Toscana.
Dal punto di vista dell’offerta didattica e dei risultati:
- l’88,9% degli iscritti frequenta corsi di Laurea Triennale (1.632 studenti), mentre il 5,6% è iscritto a Lauree Magistrali a Ciclo Unico (102 studenti) e un altro 5,6% a Lauree Magistrali (102 studenti). Solo uno studente è iscritto a un Dottorato di ricerca. La prevalenza dei corsi triennali è rimasta alta nel tempo.
- Le aree disciplinari più scelte sono quella letterario-artistica (27%), seguita da politico-sociale (17%) e giuridica (12%).
Le attività di tutorato sono considerate nevralgiche, con oltre 300 tutor (personale docente, studenti senior retribuiti e volontari) attivi nell’AA 2024-2025.
Infine, i numeri dei laureati mostrano un trend positivo: nel 2024 si sono registrati 43 laureati triennali e 12 laureati magistrali. I laureati triennali sono aumentati da 21 nel 2020 a 43 nel 2024, mentre i magistrali da 6 nel 2020 a 12 nel 2024.