Dentro per spaccio, ma la marijuana era solo per me

Mi chiamo Fabrizio M.,

sono nato a Velletri il 25/05/1980. Della mia famiglia originaria sono rimasto con mia sorella Marzia che ha tre figli. Due di loro già maggiorenni e la più piccolina che non ha ancora raggiunto la maggiore età. Con loro ho un bel rapporto. Ho frequentato l’Università per Arte, Musica e Spettacolo alternandomi a lavori saltuari per le mie necessità economiche e di studio. Ho frequentato anche l’Istituto Italiano di Permacultura dove mi sono diplomato come Designer di Permacultura.

La Permacultura è una tecnica di progettazione di sistemi autosufficienti, dove si utilizzano le energie rinnovabili ed ha molta importanza il rispetto del territorio ed il rispetto delle persone. Purtroppo nelle difficoltà incontrate nell’ultimo  periodo della mia vita, mi sono ritrovato ad usare droghe leggere al fine di attenuare momenti di stress. Ciò ha comportato di essere sottoposto a un controllo c/o un posto di blocco,
dove venivo sorpreso con alcune dosi di Marijuana. Questo li ha portati a perquisire anche la mia abitazione, dove sono state trovate ulteriori dosi, delle quali io dichiarai l’uso personale. Per quanto riguarda la quantità trovata era solo derivata dal fatto che potevo risparmiare anziché comprarla al bisogno. Ero completamente estraneo delle conseguenze, conseguenze chmi hanno portato ad essere accusato di spaccio, per questo motivo mi sono ritrovato ristretto c/o questo Istituto Detentivo di Velletri, dopo essere stato giudicato in Contumacia e quindi reso definitivo a mia insaputa.
Sono cresciuto in una famiglia normalissima dove regnava tanta armonia, in casa abitavamo in cinque, il mio Papà (lavoratore instancabile),
la mia Mamma (una casalinga), la mia dolcissima Nonna materna e la mia cara Sorella maggiore. Siamo sempre stati tutti molti uniti. Ben
presto, raggiunta la maggiore età, iniziai a trovare lavoretti saltuari in cerca di una mia indipendenza economica, anche perché volevo
seguire le mie idee, frequentare l’Università e intraprendere il mio percorso di vita.

Sono sempre stato una persona decisamente “alternativa”, non allineata al pensiero comune, per questo visto sia dalla mia famiglia che dalla
maggior parte di amici e conoscenti come un anticonformista. Ma io mi sentivo semplicemente padrone di me stesso.
Purtroppo a seguito di vicissitudini dovute ad un periodo molto particolare della mia vita, nonché alla perdita dei miei genitori (entrambi per tumore), sono incappato in un periodo di depressione talmente stressante che non sono più riuscito a gestire. Nonostante continuassi i
miei progetti di studio, sempre alternandoli con quei lavoretti saltuari utili ad andare avanti mantenendo l’indipendenza. Questo è stato il
motivo che mi ha portato a trovare rifugio in queste sostanze, per le quali mi sono ritrovato in così grossi guai. Questo fermo giudiziario è
stata l’opportunità per cogliere l’occasione di buttare via quelle stesse sostanze che credevo mi potessero aiutare in quel brutto periodo. Ho
vissuto tutto questo come una nuova opportunità, un segno dall’alto che mi ha portato nell’anno successivo (in cui sono stato allontanato
dalla mia casa) a vivere molte nuove esperienze, che mai avrei immaginato. Anche quella di conoscere la persona che ad oggi è diventata
l’amore della mia vita. Una ragazza con la quale ho subito legato, al punto di decidere insieme di convivere dopo poco più di un mese
che ci eravamo conosciuti. Le emozioni che provavamo l’uno per l’altra sono state, fin da subito, talmente forti da portarci a credere che
fossero un dono Divino. Con la mia Alice credevo di essere nel Paese delle Meraviglie, non sognavo ma sono stato svegliato da quel definitivo che, a nostra insaputa, interrompeva e rovinava quel meraviglioso percorso intrapreso.
Ora mi ritrovo spaesato, in un ambiente ostile che non mi appartiene né mi rappresenta, dove vengo visto come un corpo estraneo praticamente da tutti. Ogni giorno qui dentro è un giorno buttato. Sono in attesa di ritrovare la mia libertà insieme alla mia Alice, la mia famiglia e riprendere quel percorso che mi hanno costretto ad interrompere.

Pubblicato sul giornale della Casa circondariale di Velletri, “Voci di Ballatoio”, numero 4 – maggio 2025, scaricabile da qui: Voci di ballatoio n.4

I numeri di “Voci di ballatoio” finora usciti si trovano nel sito dell’associazione La Farfalla.