Anastasìa: “Bene l’intesa tra le istituzioni per la messa alla prova e le alternative al carcere”

Assieme al presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, il Garante ha sottoscritto l’Accordo di rete per lo sviluppo delle misure di comunità
Il presidente della Regione Lazio, Zingaretti, e il Garante Anastasìa, nella Corte d'Appello di Roma proco prima della sottoscrizione dell'intesa.

“Grazie all’impegno della presidente Palmisano, arriva a sistema la rete dei servizi per la messa alla prova e le alternative al carcere, in attesa di giudizio. Si tratta di un’esperienza importante, maturata durante la pandemia e che speriamo possa ridurre passaggi inutili e dannosi per il carcere. E speriamo che possa essere di stimolo a un maggior raccordo tra istituzioni giudiziarie e territoriali anche nel momento dell’esecuzione delle pene e nell’accesso alle alternative alla detenzione, anche in corso di espiazione. L’attuazione dell’articolo 27 della Costituzione è responsabilità di tutte le istituzioni pubbliche, centrali e territoriali, e questo è un buon modo di farsene carico”. Così il Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale della Regione Lazio, Stefano Anastasìa, dopo aver sottoscritto l’Accordo di rete per lo sviluppo delle misure di comunità.

L’intesa è stata firmata oggi presso la Corte d’Appello di Roma, tra il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, il Garante Anastasìa, il sindaco di Roma Capitale, Roberto Gualtieri, il presidente della Corte d’Appello di Roma, Giuseppe Meliadò, la Capo dipartimento giustizia minorile e di comunità, Gemma Tuccillo, il presidente del Tribunale di Roma, Roberto Reali, la Procura di Roma, il presidente del Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Roma, Antonino Galletti, il preside della facoltà di giurisprudenza della Sapienza Università di Roma, Oliviero Diliberto, e il Direttore Generale della Asl Roma 1, Angelo Tanese.

Foto di gruppo dei firmatari dell’Accordo di rete per lo sviluppo delle misure di comunità

L’ accordo prevede il potenziamento delle norme che regolano i percorsi di recupero degli autori di reato e in particolare l’accesso e la fruizione delle cure per i soggetti affetti da patologie psichiatriche o da dipendenze che sono entrati nel circuito penale.

Primo obiettivo del protocollo è quello di trasformare la pena in un’opportunità di riscatto e di cambiamento grazie al potenziamento degli istituti che prevedono la messa alla prova e di tutti quegli altri istituti che sono volti al recupero dell’autore di reato. Grazie alla presenza all’interno del Tribunale di uno Sportello gestito dalla Asl Roma 1, la prima ad aderire all’accordo, sarà possibile garantire anche continuità assistenziale ai soggetti affetti da patologie da dipendenze o psichiatriche. Previsto infatti un programma specifico di trattamento con presa in carico terapeutica. Con l’Asl Roma 1 viene dunque avviata una prima sperimentazione, rafforzando lo sportello già presente all’interno del presidio giudiziario di piazzale Clodio grazie alla presenza di operatori, specificatamente formati, del sistema sanitario.

“Questo protocollo è un esempio di sinergia tra le diverse istituzioni, frutto di un percorso che non si è mai interrotto ed è stato condiviso e migliorato nel tempo con un unico importante obiettivo: tutelare sempre il principio che chi sbaglia deve scontare una pena rispettosa della dignità umana e volta alla sua rieducazione, al suo reinserimento all’interno della società, trovando anche soluzioni alternative alla pena detentiva – ha dichiarato il Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti – In questi anni, la Regione non ha mai tralasciato il tema dei diritti della popolazione carceraria, a partire dal diritto alle cure e all’assistenza sociosanitaria, che è nostra specifica competenza, rafforzando le misure anche nel corso della pandemia garantendo la vaccinazione ai detenuti e rafforzando la rete delle Rems nel Lazio”.

Per il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, si tratta di ”un protocollo importante che dimostra la collaborazione fra le istituzioni su temi di giurisdizione che sono problemi di tutto il territorio e solo insieme posso essere affrontati coerentemente nel rispetto del dettato costituzionale. Con questo accordo rafforziamo la sicurezza collettiva, la salvaguardia dei diritti di tutti, anche della popolazione carceraria. Questo protocollo – ha sottolineato ci aiuterà a rafforzare il percorso sulle misure alternative. “Siamo lieti di aderire attraverso il nostro Dipartimento di salute mentale all’accordo di rete per lo sviluppo delle misure di comunità, consolidando una collaborazione in atto da tempo con la magistratura. La sperimentazione di un modello avanzato di misure non detentive potrà poi essere trasferita ad altre realtà territoriali”, ha aggiunto Angelo Tanese, direttore generale della Asl Roma 1.

Accordo di Rete_ 4 Maggio 14.30 aula Europa (1)