Il rammarico dei Garanti territoriali, per il congedo di Renoldi e gli auguri al nuovo Capo del Dap, Russo

Il Portavoce, Anastasìa: “Importante il lascito di Carlo Renoldi, tra cui la circolare sull’uso delle videochiamate, introdotto durante la pandemia”
Il Capo del Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria uscente, Carlo Renoldi.

“Dispiace che Carlo Renoldi non abbia potuto portare a compimento il progetto di riforma dell’Amministrazione penitenziaria e delle modalità di esecuzione delle pene detentive che aveva in mente, da magistrato esperto e qualificato nel settore qual è. Restano intese e provvedimenti molto importanti, tra cui la circolare che ha consolidato il regime delle videochiamate sperimentate durante la disciplina d’emergenza della pandemia”.

Così il Portavoce della Conferenza dei Garanti territoriali delle persone private della libertà e Garante del Lazio, Stefano Anastasìa, il quale aggiunge che “i Garanti territoriali nominati dalle Regioni, dalle Province e dai Comuni italiani indirizzano al nuovo Capo del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, Giovanni Russo, i migliori auguri di buon lavoro, e assicurano nel contempo l’impegno e la leale collaborazione istituzionale”.

“Al ministro della Giustizia – prosegue Anastasìa – e ai presidenti delle commissioni Giustizia di Camera e Senato abbiamo inviato nei giorni scorsi un contributo di riflessioni e di proposte condiviso nell’ambito della Conferenza dei Garanti territoriali delle persone private della libertà che speriamo possa essere valutato con attenzione anche dal nuovo Capo dell’amministrazione penitenziaria”.

“Intanto, in questi giorni, – conclude Anastasìa – l’auspicio è che il Governo assuma una propria, decisiva iniziativa per impedire il rientro in carcere delle centinaia di persone in regime di semilibertà che negli ultimi due anni hanno goduto di una licenza straordinaria senza commettere alcuna infrazione e che meritano di vedersi riconosciuta la correttezza di comportamento tenuta. Senza un provvedimento governativo, il primo gennaio saranno costretti a rientrare a dormire in carcere. Il collega Franco Corleone, Garante dei detenuti di Udine, nei giorni scorsi ha iniziato un digiuno di sensibilizzazione a cui si aggiungeranno altre e altri garanti, in attesa di una risposta che speriamo positiva dal Governo e dal Ministro della giustizia, Carlo Nordio”.