Rems Pontecorvo: il Dirigente sanitario risponde al Garante sui rilievi del Comitato europeo per la prevenzione della tortura

Il dirigente medico della Residenza per le Misure di Sicurezza di Pontecorvo, il dott. Luciano Pozzuoli, risponde alla richiesta di informazioni del Garante delle persone private della libertà della Regione Lazio, Stefano Anastasia, sui rilievi sollevati dal Comitato europeo per la Prevenzione della Tortura nel Report recentemente pubblicato sulla visita effettuata in Italia lo scorso anno. In particolare i rilievi del CPT riguardavano il confinamento notturno, la mancanza procedure per uso della camera di decompressione nonché l’impiego di personale di vigilanza specificatamente formato.
Quanto alla chiusura delle stanze durante la notte, il dott. Pozzuoli sostiene che essa è determinata dall’originaria applicazione delle norme penitenziarie, per quanto compatibili con l’ambiente sanitario, ai sensi dell’Accordo Stato-Regioni del 24 febbraio 2015. A suo giudizio, tale procedura sarebbe percepita dalle pazienti come loro protezione e tutela del riposo notturno nei confronti di altre pazienti che potrebbero arrecare loro disagio. Tuttavia il dott. Pozzuoli non esclude la possibilità che, su specifica richiesta e per particolari esigenze, le porte possano essere lasciate aperte anche durante la notte. D’altro canto, per ogni evenienza, le stanze sono dotate di un citofono collegato all’infermeria e alla sala controllo.
Quanto all’utilizzo della camera di decompressione, il dott. Pozzuoli ribadisce che essa non viene utilizzata per la contenzione fisica, non praticata nelle REMS della Asl di Frosinone. Così come previsto dal Regolamento interno della Rems, il suo utilizzo viene valutato dal medico di turno e disposto unicamente a tutela del paziente che pone in essere un comportamento violento, nel momento in cui tutte le altre strategie di negoziazione non sortiscono effetto positivo. La permanenza nella stanza è limitata al tempo minimo necessario alla risoluzione della crisi e sempre alla presenza di un’unità infermieristica.
Infine, il dirigente sanitario informa che, secondo l’Accordo tra Prefettura, Regione Lazio e ASL di Frosinone del 31/03/2015, il personale di vigilanza addetto all’incolumità dei pazienti e degli operatori, è coordinato da un responsabile qualificato che a sua volta cura la formazione permanente degli addetti.