Stabili le presenze nel Lazio e nel resto d’Italia

Diminuiscono, per il secondo mese consecutivo, i detenuti in attesa di giudizio
Uno scatto di Francesca Pompei nel carcere femminile di Rebibbia a Roma.

Secondo i dati resi noti dal Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria (Dap), nel Lazio, alla data del 31 maggio, risultano presenti 5.584 detenuti, tre in meno rispetto al mese precedente. Si tratta di un valore che stabilizza il numero di detenuti presenti, molto inferiore alla situazione pre-covid (febbraio/marzo 2020). Tale riduzione si è determinata per la combinazione di una forte riduzione nel 2020 degli ingressi in carcere (1.964 in meno rispetto a quanto si era verificato nel 2019) sia per le misure anticovid-19 per contenere il sovraffollamento carcerario ancora in vigore fino al prossimo 31 luglio. Da gennaio a oggi il numero di detenuti nei 14 istituti penitenziari della regione si è ridotto di 232 unità (per un tasso del -4 per cento).

A livello nazionale il numero complessivo è di 53.660 presenti, in leggero aumento rispetto alle 53.608 unità di fine aprile.

Sempre in regione va segnalato anche che si è verificata una riduzione dei posti effettivamente disponibili che erano 4.741 il mese scorso e che sono calati a 4.726, anche per effetto delle necessità di mettere in atto misure per garantire la sicurezza sanitaria di detenuti e operatori penitenziari.

Migliora la situazione riguardante il numero e l’incidenza dei detenuti in attesa di giudizio che negli ultimi mesi si è costantemente ridotta e per il secondo mese consecutivo, sia pur di poco, inferiore alla media nazionale (è il 15,4 per cento rispetto al 15,8 per cento).

Tuttavia, nonostante i miglioramenti che si sono registrati, la situazione del sovraffollamento risulta comunque peggiore rispetto alla media nazionale.

Infatti, a fine aprile il tasso di affollamento complessivo negli istituti di pena del Lazio, calcolato sulla base della capienza regolamentare dichiarata dal Dap, sarebbe del 108 per cento mentre in tutta Italia è del 106 per cento.

Come abbiamo già più volte considerato, rispetto ai dati delle capienze “regolamentari”, in parecchi istituti di pena della nostra regione i posti effettivamente disponibili sono decisamente più ridotti a causa dello stato di degrado di alcuni reparti, di lavori di ristrutturazione e di adeguamento degli edifici in corso e di altre misure di sicurezza. Analizzando la situazione dei singoli istituti sulla base delle valutazioni delle schede di trasparenza disponibili sul sito del ministero della Giustizia, il tasso di affollamento complessivo del Lazio è del 118 per cento e in sei istituti di pena della regione risulta superiore a tale soglia.

In particolare, va sottolineata la situazione di estrema difficoltà negli istituti di pena di Latina (dove i presenti sono il 176 per cento rispetto ai posti disponibili) Civitavecchia, Regina Coeli, Viterbo con tassi di affollamento effettivo che risultano superiori al 140 per cento.