Suicida a Regina Coeli un detenuto di 21 anni

Il Garante Anastasìa: “È uno stillicidio a cui bisogna porre fine”
Uno scatto all'interno della Casa circondariale di Regina Coeli a Roma (Foto di Alberto Cristofari/Contrasto).
Uno scatto all'interno della Casa circondariale di Regina Coeli a Roma (Foto di Alberto Cristofari/Contrasto).

“Un altro morto a Regina Coeli. Un altro suicidio, di un ragazzo di ventun anni, in carcere da poco più di un mese, in attesa del processo, per il furto di una catenina. Il quinto a Regina Coeli quest’anno, più del doppio dello scorso anno. E poi il suicidio a Frosinone di dieci giorni fa, e altrettanti morti per cause naturali o da accertare”. Così il Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale della Regione Lazio, Stefano Anastasìa, dopo aver appreso la notizia del quinto suicidio avvenuto quest’anno nel carcere romano di regina Coeli.

“È uno stillicidio a cui bisogna porre fine – conclude il Garante – , innanzitutto rinunciando al carcere per reati minori e non violenti come quello che ieri ha portato alla morte un ragazzo di ventun anni”. In questi primi nove mesi dell’anno in tutta Italia secondo l’Osservatorio di Ristretti Orizzonti i suicidi accertati sono 50. Nel 2022, come pubblicato dalla Relazione del Garante nazionale, i suicidi in Carcere sono stati 85 in tutta Italia (tra questi 32 persone in attesa di primo giudizio) e sette nel Lazio (due persone a Regina Coeli, due a Rebibbia Nuovo complesso, una a Frosinone, una a Rebibbia femminile e una a Velletri).

Secondo quanto riportato nella relazione del Garante nazionale, delle 85 persone che si sono tolte la vita nel 2022 risulta che 50, pari al 59,5%, si sono suicidate nei primi sei mesi di detenzione; di queste, 21 nei primi tre mesi dall’ingresso in istituto e 15 entro i primi 10 giorni, 10 delle quali addirittura entro le prime 24 ore dall’ingresso.