Menu degustazione nella Casa di reclusione di Rebibbia

Il Garante alla presentazione del libro “Dieta mediterranea”. Ai fornelli i detenuti che stanno frequentando i laboratori di cucina della scuola alberghiera “A. Vespucci”
Uno dei piatti preparati dai detenuti: "Acquasale o cialedda" (panzanella).

“Grazie agli stimoli di soggetti esterni, le amministrazioni pubbliche, quella penitenziaria e quella scolastica, buttano il cuore oltre l’ostacolo nel perseguimento della finalità costituzionale della pena”. Così il Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale della Regione Lazio, Stefano Anastasìa, martedì 6 maggio, nel corso della presentazione del libro “Dieta mediterranea”, nella sala teatro della Casa di reclusione di Rebibbia, organizzata dall’Istituto professionale statale alberghiero “Amerigo Vespucci”, con il sostegno di Unicoop Tirreno.

“I soggetti terzi, persone che decidono di essere coinvolte- ha proseguito Anastasìa -, sono coloro che agiscono senza obbligo, perché credono in ciò che fanno. La Coop lo fa perché condivide quei principi. Qui ci sono soggetti terzi che dedicano il loro tempo e mettono quel di più che motiva le amministrazioni a impegnarsi con passione. Sono momenti che danno senso a quello che stiamo facendo qui dentro: un investimento sulle persone che scontano la loro pena, con la consapevolezza che la pena deve finire e che bisogna offrire alle persone detenute una possibilità di reinserimento nel futuro”.

Nel sottolineare che la finalità costituzionale della pena è “una responsabilità repubblicana”, Anastasìa intende esattamente questo: “che il perseguimento di tale finalità coinvolge tutti gli attori pubblici e privati, ciascuno con le proprie risorse e nel proprio ruolo”.

Il Garante Anastasìa interviene alla presentazione del libro “Dieta mediterranea”. A destra nella foto, la direttrice della Casa di reclusione di Rebibbia, Maria Donata Iannantuono.

Il libro “Dieta Mediterranea”, scritto dalla medica e ricercatrice Vincenza Gianfredi e dal dietista Daniele Lucci, attraverso analisi supportate da studi e ricerche, consigli pratici, suggerimenti, ricette semplici e veloci da preparare, punta a fornire ai lettori i principi fondamentali per un valido e sano comportamento alimentare. Al termine della presentazione, è stato possibile assaggiare alcuni piatti presenti nel libro, preparati dai detenuti che stanno frequentando le lezioni e i laboratori di cucina della scuola alberghiera “A.Vespucci”, con il sostegno di Unicoop Tirreno, che ha messo a disposizione gli alimenti. E’ stato così possibile assaggiare anche i maccheroni cucinati e serviti con granelli di pane grattugiato e alici (“Maccaruni alla puviredda”) del pastificio “Futuro” di Casal del Marmo, lo stabilimento di pasta secca nato per dare lavoro ai giovani detenuti del carcere minorile romano, al quale Papa Francesco ha fatto una donazione pochi giorni prima di morire.

A fare gli onori di casa la direttrice dell’istituto penitenziario, Maria Donata Iannantuono, e il professor Alessandro Reale, propulsore dell’evento. Oltre al Garante Anastasìa, hanno partecipato l’assessore alla Cultura del IV Municipio di Roma, Maurizio Rossi, il dirigente scolastico dell’alberghiero Vespucci di Roma, Fabio Cannatà, la presidente di Unicoop Tirreno, Simonetta Radi, alcuni studenti e docenti della scuola alberghiera e operatori penitenziari.

“Siamo molto felici di aver aderito all’appello del professor Reale, fornendo i generi alimentari per i corsi dell’Istituto Alberghiero e per il pranzo di oggi, perché crediamo fortemente nel ruolo che lo studio e la formazione professionale possono avere per il riscatto sociale. Un piccolo contributo per un grande progetto, per fare in modo che nessuno resti indietro. Tra i principi della nostra Cooperativa ci sono la solidarietà, l’inclusione e l’attenzione alle persone, in particolare quelle più in difficoltà. Per questo, da tanti anni, anche attraverso i nostri soci locali, collaboriamo e supportiamo diversi istituti penitenziari nei territori dove siamo presenti, per contribuire concretamente al reinserimento sociale e professionale delle persone detenute e dare loro una nuova opportunità”, ha dichiarato Simonetta Radi, presidente di Unicoop Tirreno.

Un momento della presentazione del libro. Da sinistra: il Garante Anastasìa, il preside dell’Istituto Vespucci, Fabio Cannatà; gli autori del libro Vincenza Gianfredi e Daniele Nucci; la presidente di Uniccop Tirreno, Simonetta Radi.

I detenuti delle Casa di reclusione di Rebibbia cucinano alcuni piatti, in occasione della presentazione del libro “Dieta Mediterranea”. Sul tavolo, alcuni pacchi di maccheroni del pastificio “Futuro” di Casal del Marmo, utilizzati per la degustazione dei “Maccaruni alla puviredda” (con granelli di pane grattugiato e alici).