Martedì 21 ottobre è stato inaugurato il bar tavola calda dell’Istituto a custodia attenuata (Icatt) III Casa di Rebibbia, che dalla cinta muraria dell’istituto penitenziario apre la porta su via Bartolo Longo. Il locale che era chiuso dall’anno scorso riparte ad opera dell’associazione temporanea d’imprese formata dalle cooperative E-team e Men at work, che si è aggiudicata la gara ad evidenza pubblica, per la gestione di un bar e di un laboratorio di cucina.
Come ci ha spiegato il presidente della cooperativa sociale Men at work, Luciano Pantarotto, nel laboratorio di cucina all’interno del carcere lavorano tre detenuti in esecuzione penale, mentre al bar, oltre a un coordinatore della onlus, lavorano due detenuti in articolo 21, un semilibero e un’altra persona ex detenuta.
L’ambizione degli organizzatori – ci ha spiegato Pantarotto – è che l’Open bar, così si chiama adesso il locale di via Bartolo Longo, diventi un riferimento per il territorio ma anche per il carcere, una sorta di camera di compensazione sia per il personale che per le persone in esecuzione penale che entrano ed escono quotidianamente dalla III casa. L’Open bar propone primi piatti, secondi, pasticceria, da consumarsi in loco e svolge anche un servizio di catering per feste, cene e pranzi a casa, convegni. Saranno organizzati apericena, iniziative culturali e presto le persone detenute potranno frequentare una vera e propria scuola di cocktail, non solo a favore dell’Open bar, perché, spiega Pantarotto, “il pensiero va sempre al dopo, alle opportunità lavorative che si potranno incontrare, una volta che si è imparato a preparare cocktail”.
Hanno partecipato all’inaugurazione la direttrice della III Casa, Vera Poggetti, Carla Consuelo Fermariello, presidente della Commissione Scuola di Roma Capitale; Maurizio Rossi, assessore alle Attività sportive, attività culturali, formazione e lavoro, diritti civili, memoria storica, partecipazione civica del IV municipio, assieme a Onorina Gallucci, presidente della commissione cultura dello stesso municipio; Don Sandro Striano, storico cappellano di Rebibbia; Roberto Monteforte, coordinatore della redazione di “Non tutti sanno”, notiziario della Casa di Reclusione di Rebibbia; Patrizia Lanzalaco, in rappresentanza del Garante regionale, Stefano Anastasìa; operatori e educatori operanti nell’istituto penitenziario.
Per informazioni sul servizio di catering, preventivi di spesa e ordini scrivere a openbar@menatwork.coop