Teatro, dibattito e incontro con le Donne del Muro Alto

Due attrici della compagnia teatrale di detenute ed ex detenute della Casa circondariale femminile di Rebibbia sono intervenute alla tavola rotonda che si è svolta nella chiesa metodista di Roma
Un momento dell'incontro nella chiesa metodista di Roma.

“Che esperienza meravigliosa ieri! Ci siamo raccontate attraverso le parole dei nostri lavori e delle nostre testimonianze”. Così sulla pagina Facebook delle Donne del Muro Alto, la compagnia teatrale di detenute ed ex detenute della Casa circondariale femminile di Rebibbia, all’indomani della tavola rotonda “Oltre la detenzione ~ la condizione femminile dentro e fuori il carcere”,  che si è svolta nella chiesa metodista di Roma lo scorso 20 novembre.

Alla tavola rotonda, organizzata dalla Federazione donne evangeliche in Italia (Fdei), condotta e moderata dalla giornalista Metis De Meo, sono intervenuti il Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale della Regione Lazio, Stefano Anastasìa, l’onorevole Raffaele Bruno, promotore della legge “Disposizioni per la promozione e il sostegno delle attività teatrali negli istituti penitenziari”, la senatrice Valeria Valente, la regista e direttrice della compagnia Le Donne del Muro Alto, Francesca Tricarico.

Nel corso della tavola rotonda è stata rimarcata l’efficacia delle attività teatrali per sostenere il reinserimento nella società delle persone detenute e nella riduzione della recidiva. Sono seguite le performance di due attrici della compagnia, Zoira Betty Guevara e Bruna Arceri, le quali hanno rappresentato con rara efficacia le rispettive esperienze nel circuito penitenziario.

“Un grazie speciale alla pastora Mirella Mannocchio per l’accoglienza e a tutti coloro che hanno condiviso i loro interventi sulla condizione delle donne dentro e fuori dal carcere”,  si legge nel post delle Donne del Muro Alto, che danno appuntamento al pubblico domenica 25 gennaio, al teatro “Parco della Musica”, per lo spettacolo Olimpe.

Foto di gruppo al termine dell’incontro nella chiesa metodista di Roma.