Anastasìa: “Bene il decreto sicurezza, ma no alla criminalizzazione dei cellulari”

Assemblea della Conferenza dei Garanti: il Portavoce, Anastasìa, fa il punto all’assemblea sulle carenze del sistema, sui problemi della didattica a distanza e sul decreto sicurezza.

“Il decreto sicurezza del governo è un atto molto importante che farà emergere dalla clandestinità migliaia di persone. Riconosce e amplia il ruolo del Garante delle persone private della libertà, consentendo a coloro che sono trattenuti nei Cpr (i Centri di permanenza per il rimpatrio) di rivolgersi ai garanti, per rappresentare i propri problemi e presentare reclami”. Così il Portavoce della Conferenza dei garanti territoriali delle persone private della libertà, Stefano Anastasìa, garante per le regioni Lazio e Umbria, nel corso della relazione introduttiva all’assemblea 2020 della Conferenza in corso di svolgimento a Napoli.

“Unico appunto – ha aggiunto Anastasìa – è sulla criminalizzazione dei telefoni cellulari in carcere: se non si affrontano più radicalmente le forme della comunicazione dei detenuti con i familiari e il mondo esterno, garantendola nella legalità, la sanzione penale è una minaccia vuota e che avrà solo effetti controproducenti”.

Nel corso della sua relazione introduttiva, Anastasìa ha sottolineato l’importanza della rete dei garanti territoriali, soprattutto al tempo della pandemia. Un tempo in cui i detenuti vivono “in una condizione di doppia reclusione e di separazione, dalla vita civile e da quei legami-ponte (con i familiari, con i volontari, con la comunità esterna) che generalmente ne garantiscono una minima tollerabilità”. Le carenze del sistema di accoglienza sul territorio sono un ostacolo all’uscita dagli istituti di reclusione di migliaia di persone e necessitano di scelte di investimento finanziario, anche con il Recovery Fund, in luoghi e forme dell’accoglienza e dell’integrazione sociale.

Anastasìa ha ricordato le difficoltà nella prosecuzione della didattica a distanza e la necessità di garantire in via prioritaria le vaccinazioni dei detenuti che lo richiedano. “Con la popolazione detenuta di nuovo in crescita (54.277 il 30709) – ha proseguito Anastasìa – c’è nuovamente grande preoccupazione. Sono loro, i detenuti, che hanno detto ai loro familiari, fin che hanno potuto, di non tornare a colloquio, neanche quando questo era tornato a essere possibile. Sono loro che in questi giorni hanno chiesto di poter fare la vaccinazione anti-influenzale, per evitare la confusione dei sintomi e la paralisi degli istituti di pena e della loro vita quotidiana”.

A presiedere l’assemblea è il Garante della Campania, Samuele Ciambriello, il quale a inizio lavori ha letto un messaggio di ringraziamento del ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede. Sono poi intervenuti il vicepresidente del Consiglio regionale del Lazio Devid Porrello, coordinatore del gruppo di lavoro sugli organi di garanzia della Conferenza dei presidenti delle assemblee legislative delle regioni e delle province autonome, il sottosegretario alla Giustizia, Andrea Giorgis (in modalità telematica), la capo dipartimento Giustizia minorile e di comunità, Gemma Tuccillo, il provveditore dell’amministrazione penitenziaria campana, Antonio Fullone, l’assessora alle politiche sociali del Comune di Napoli, Monica Buonanno. I lavori proseguono nel pomeriggio con le sessioni di lavoro sui temi legati all’emergenza Covid-19 nelle carceri: prevenzione sanitaria e diritto alle relazioni familiari, il lavoro, l’istruzione e l’offerta trattamentale. Altre due sessioni tematiche riguardano la funzione rieducativa della pena in contesti di criminalità organizzata e il reinserimento sociale e l’accoglienza delle persone private della libertà. sessione conclusiva pubblica.

Domani, sabato 10 ottobre, la mattinata sarà dedicata alle relazioni delle sessioni parallele e al dibattito al quale parteciperanno, in presenza o in remoto, Giovanna Del Giudice, Conferenza Salute Mentale, Ornella Favero, presidente della Conferenza nazionale del volontariato della giustizia, Antonietta Fiorillo, presidente del Coordinamento nazionale magistrati di sorveglianza, Riccardo Polidoro, Unione camere penali italiane, Alessio Scandurra, Associazione Antigone. A conclusione, interverrà Mauro Palma, presidente dell’Autorità garante nazionale delle persone private della libertà.

 

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