Anastasìa: “Bene l’ipotesi di spostare il reparto medicina protetta del Pertini”

Il Garante Anastasìa e l’Assessora Regimenti in visita all’Uoc destinata alle persone detenute dell’ospedale romano discutono con la direttrice dell’ospedale e il direttore sanitario della Asl di una ‘internalizzazione’ della struttura
L'assessora Regimenti e il Garante Anastasìa durante la visita all'Uoc medicina protetta del Pertini
L'assessora Regimenti e il Garante Anastasìa durante la visita all'Uoc medicina protetta del Pertini

“I reparti ospedalieri sono una risorsa importante per il sistema penitenziario e per l’assistenza sanitaria da prestare alle persone detenute. La loro integrazione nell’offerta assistenziale regionale va però migliorata, così come la logistica che, nel caso del Pertini (dove il reparto è separato dal corpo centrale dell’ospedale), per tutta una serie di prestazioni obbliga al trasferimento dei detenuti con ambulanza e al piantonamento negli ordinari reparti ospedalieri. In questo modo si vanificano i vantaggi di un reparto di degenza dedicato. Bene quindi l’ipotesi di cui si è discusso con l’assessora Regimenti, la direttrice dell’ospedale e il direttore sanitario della Asl di una ‘internalizzazione’ del reparto di medicina protetta del Pertini, in modo che possa essere più funzionale ed efficiente nella prestazione delle cure alle persone detenute che ne abbiano bisogno”. Così il Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale della Regione Lazio, Stefano Anastasìa, al termine della visita all’Unità operativa complessa di Medicina protetta dell’ospedale romano Sandro Pertini con l’Assessora al Personale, polizia locale, enti locali, sicurezza urbana, Luisa Regimenti, alla quale la legge 7/2007, “Interventi a sostegno dei diritti della popolazione detenuta della Regione Lazio”, attribuisce il coordinamento del tavolo interassessorile per il trattamento.

Secondo l’Assessora, “trasferire all’interno del corpo centrale la struttura permetterebbe di ottimizzare il lavoro di medici e operatori sanitari, facilitando la gestione multidisciplinare dei pazienti e il confronto con gli altri colleghi, e di semplificare il lavoro della Polizia penitenziaria costretta ad effettuare il piantonamento in ospedale, sottraendo personale alla struttura di Medicina protetta. In questo modo aiutiamo il personale a lavorare meglio e a garantire la migliore assistenza possibile”.

Nel corso della visita, l’Assessora Regimenti e il Garante Anastasìa hanno incontrato il direttore sanitario della Asl Rm 2, Giuseppe Gambale, la direttrice medica del presidio ospedaliero Pertini, Cristiana Bianchini, la responsabile della Uoc Medicina protetta, Samuela Beccaria, e il Commissario della Polizia penitenziaria al reparto di Medicina protetta, Giovanni Patrizi.

Sono state messe sul tavolo le criticità del reparto, prima tra tutte quella logistica, dovuta al distacco del reparto dal corpo centrale dell’ospedale, con conseguenti limiti nella possibilità di accogliere pazienti più complessi e la necessità di trasferimenti nel corpo centrale dell’ospedale per esigenze cliniche e organizzative specifiche. Tra le altre criticità emerse: la mancanza di spazi comuni; l’assenza di un’area fumatori; gli eccessivi costi di gestione per i trasporti in ambulanza; personale medico ridotto rispetto al fabbisogno ed elevato turn over; l’isolamento del personale con un peggioramento nella gestione dei turni; frequenti annullamenti delle prestazioni, per problematiche varie.

Da sinistra: il Commissario della Polizia penitenziaria, Patrizi, la direttrice dell’Uoc Medicina protetta del Pertini, Beccaria, l’assessora Regimenti e il garante Anastasìa, al termine della visita.