Il Presidente Mattarella: “Per le carceri servono interventi urgenti e lungimiranti”

Il ministro della Giustizia, Nordio: “Grande attenzione per le parole del Capo dello Stato”
Il Presidente della Repubblica in occasione dell'incontro con una rappresentanza del Corpo di Polizia Penitenziaria (foto di Francesco Ammendola - Ufficio per la Stampa e la Comunicazione della Presidenza della Repubblica)

“So che ogni giorno cercate di assolvere con sacrificio e con professionalità il vostro impegno, reso ancor più difficile dalle preoccupanti condizioni del sistema carcerario, contrassegnato da una grave e ormai insostenibile condizione di sovraffollamento, nonché dalle condizioni strutturali inadeguate di molti istituti, nei quali sono necessari interventi di manutenzione e di ristrutturazione, da intraprendere con urgenza, nella consapevolezza che lo spazio non può essere concepito unicamente come luogo di custodia, ma deve comprendere ambienti destinati alla socialità, all’affettività, alla progettualità del trattamento”. Lo ha detto il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, lunedì 30 giugno, nel suo saluto a una rappresentanza del Corpo di Polizia Penitenziaria ricevuta al Quirinale, in occasione del 208° anniversario della sua costituzione.

Il Presidente Mattarella ha preso la parola dopo l’intervento del Capo del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, Stefano Carmine De Michele.

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella accoglie Stefano Carmine De Michele, Capo del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria
(foto di Francesco Ammendola – Ufficio per la Stampa e la Comunicazione della Presidenza della Repubblica)

“Altre difficoltà – ha proseguito il Presidente della Repubblica – pesano sulle vostre funzioni e interpellano altre istituzioni: la carenza di organico che da tempo è in una situazione critica, la grave insufficienza degli operatori, dal numero degli educatori al difficile accesso alle cure sanitarie, specialmente per i detenuti affetti da problemi di salute mentale. Occorre che gli istituti di pena siano dotati di nuove e più adeguate professionalità, in caso contrario anche il vostro compito sarebbe appesantito. I luoghi di detenzione non devono trasformarsi in palestra per nuovi reati, in palestra di addestramento al crimine, nei luoghi di senza speranza ma devono essere effettivamente rivolti al recupero di chi ha sbagliato. Ogni detenuto recuperato equivale a un vantaggio di sicurezza per la collettività oltre ad essere un obiettivo notoriamente e dichiaratamente costituzionale”.

Per le carceri “servono investimenti in modo da garantire un livello di vita dignitoso ai detenuti e al contempo migliori condizioni di lavoro che voi svolgete con scrupolo. Sono investimenti necessari e lungimiranti. E’ particolarmente importante che il sistema carcerario disponga delle risorse necessarie, umane e finanziarie, per assicurare a ogni detenuto un trattamento e un regime di custodia che si fondino su regole  basate su valutazioni attuali, per ciascuno, con l’obiettivo rivolto al futuro”.

“E’ drammatico il numero dei suicidi nelle carceri che da troppo tempo non dà segni di arresto: si tratta di una vera e propria emergenza sociale sulla quale occorre interrogarsi per porre fine immediatamente. Deve essere fatto per rispetto della valori della nostra Costituzione, per rispetto del vostro lavoro, per rispetto della storia del corpo della polizia penitenziaria, per rispetto dei suoi caduti, vittime del terrorismo e della criminalità e che ricordiamo con commozione. Grazie per il vostro lavoro – ha concluso il Presidente Mattarella – e a tutti voi, alle vostre colleghe e ai vostri colleghi, auguri di buon lavoro”.

Il ministro Nordio: “Il governo è già intervenuto e continuerà a intervenire”

“Grande è l’attenzione per le parole del Capo dello Stato, Sergio Mattarella, sulle criticità del sistema penitenziario. La prevenzione dei fenomeni di autolesionismo e dei suicidi è la priorità di questo governo per quanto riguarda la detenzione. Questi fenomeni traggono origine da molti fattori legati al disagio ed allo sconforto del carcerato. Il governo è già intervenuto e continuerà ad intervenire soprattutto per il sostegno psicologico, per il quale abbiamo già stanziato 3 milioni di euro annui a partire dal 2025. Altri 132 milioni sono stati destinati al lavoro dei detenuti al fine di agevolare il loro reinserimento sociale. Il personale addetto alla prevenzione e controllo è stato aumentato di quasi 4.000 unità”.  Così in una nota il ministro della Giustizia, Carlo Nordio.

“Per ridurre il sovraffollamento carcerario -prosegue il ministro – il Governo è impegnato in tre direzioni: una detenzione differenziata per i tossicodipendenti; l’espiazione della pena per gli stranieri presso i Paesi di origine; strutture di accoglienza per i detenuti che hanno i requisiti per l’accesso alle misure alternative alla detenzione ma sono privi delle condizioni socioeconomiche; e soprattutto la riforma della custodia preventiva per i reati non di criminalità organizzata. Infatti, più del 20% dei detenuti è in attesa di giudizio, ed una buona parte di loro alla fine viene assolta. Infine – conclude Nordio-, l’attività del Commissario straordinario per l’edilizia carceraria consentirà entro breve tempo un efficace ampliamento delle strutture detentive”.

Il Presidente della Repubblica in occasione dell’incontro con una rappresentanza del Corpo di Polizia Penitenziaria
(foto di Francesco Ammendola – Ufficio per la Stampa e la Comunicazione della Presidenza della Repubblica)