La Garante Calderone: “A Roma il sovraffollamento è una condizione strutturale”

Cinque istituti penitenziari per adulti, l'Ipm Casal del Marmo e il Cpr di Ponte Galeria al microscopio della Garante delle persone detenute di Roma Capitale
Valentina Calderone tiene in mano la sua relazione 2024 nella sala della Protomoteca in Campidoglio. Alla sua sinistra: il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri.

“Sono dati drammatici che parlano di un peggioramento delle condizioni di vita in carcere e che vanno letti con grandissima attenzione. Dare un futuro alle persone è un dovere civile e morale: senza occasioni di reinserimento civile e sociale questi numeri diventano più alti”.  Così il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, in occasione della relazione annuale della Garante dei diritti delle persone private della libertà di Roma capitale, Valentina Calderone, che si è tenuta oggi nella Protomoteca del Campidoglio alla presenza della presidente dell’Assemblea capitolina, Svetlana Celli. Presente anche il Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale della Regione Lazio, Stefano Anastasìa, con il quale Calderone si recherà nei prossimi giorni nel centro di trattenimento e nel carcere di Gjader in Albania, in quanto, ha spiegato la Garante, è “formalmente territorio romano, e questo e questo configura una competenza territoriale in capo alla Garante di Roma e al Garante del Lazio”.

“La situazione è diventata terribile – ha dichiarato Calderone nel corso della sua presentazione- Non possiamo più chiamarla un’emergenza. Il sovraffollamento nelle carceri è diventata una condizione strutturale. Siamo quasi arrivati al 190% di sovraffollamento”.

Gli istituti penitenziari della Capitale

Gli istituti di competenza della Garante di Roma Capitale (e del Garante regionale).

Calderone ha esposto la situazione nei cinque istituti penitenziari romani, i quattro del Polo di Rebibbia e Regina Coeli. Nella Casa Circondariale di Rebibbia Nuovo Complesso, l’istituto penitenziario maschile più grande della Capitale, al 30 giugno 2025 i posti occupati risultavano essere 1.571 a fronte di una capienza regolamentare di 1.170 posti, anche se quelli disponibili sono in realtà 1.057 (10 in meno rispetto a quelli disponibili al 31 dicembre del 2023). E’ quanto emerge dalla relazione annuale 2024 della Garante di Roma Capitale, Calderone, la quale con il suo staff, lo scorso anno ha effettuato oltre 170 accessi negli istituti penali per adulti e minori, Cpr e case di accoglienza/case famiglia.

Quanto alla Casa di reclusione di Roma Rebibbia, uno dei quattro istituti penitenziari del Polo penitenziario di Rebibbia che ospita persone di sesso maschile appartenenti a diversi circuiti penitenziari e che comprende anche le sezione per i cosiddetti ‘minorati psichici’ e per i collaboratori di giustizia, sono presenti all’interno 281 detenuti (al 30 giugno). La capienza regolamentare dell’istituto è di 445 posti, ma quelli realmente disponibili sono 317. L’Istituto a custodia attenuata, destinato a persone con dipendenze e/o considerate a bassa pericolosità sociale, ospita anche coloro i quali si trovano in regime di semilibertà. La capienza regolamentare dell’istituto è di 172 posti ma i disponibili sono 132. Al 30 giugno 2025 i posti occupati risultavano essere 72.

Per quanto riguarda la Casa circondariale femminile Rebibbia ‘G. Stefanini, il più grande istituto penitenziario per donne detenute presente in Italia e l’unico femminile presente sul territorio romano a fine giugno i posti occupati risultavano essere 369 a fronte dei 265 disponibili, anche se la capienza regolamentare dell’istituto è di 272 posti. L’istituto ospita media sicurezza e alta sicurezza ed è presente una sezione interamente dedicate a donne in esecuzione di pena con figli fino a tre anni di età, così come previsto dall’Ordinamento penitenziario (sezione nido).

Al 30 giugno 2025 i posti occupati nella Casa Circondariale di Regina Coeli risultavano essere 1.092, a fronte di una capienza regolamentare di 628. Al 31 dicembre 2024 i posti effettivamente disponibili erano 566 e i posti occupati erano 1051.
La Casa Circondariale di Regina Coeli al proprio interno ha otto sezioni detentive che dovrebbero essere destinate principalmente a detenuti di sesso maschile in attesa di giudizio. Nel corso del 2024 una di queste sezioni, l’VIII,, è stata dichiarata inagibile a causa di danni strutturali significativi provocati da un incendio. All’interno dell’istituto è presente un reparto ambulatoriale, il Centro Sai (Specialistica Ambulatoriale Interna) che dispone di 78 posti letto. A maggio 2024 sono state inaugurate due sale operatorie che consentono interventi di chirurgia ambulatoriale, chirurgia generale, chirurgia odontostomatologica, chirurgia plastica e dermatologica, chirurgia ortopedica e di endoscopia digestiva e servizio di telecardiologia.

L’Istituto penale minorile

All’istituto penale minorile di Casal del Marmo “per la prima volta da anni, si registra sovraffollamento anche nelle strutture detentive per minorenni. Al 31 dicembre 2024 le presenze registrate erano 63”. “Quando sono stata eletta nel 2023 – ha spiegato Calderone – c’erano 40 ragazzi, ora arriviamo sempre a 60/70 ragazzi. Questo aumento è preoccupante. La giustizia minorile ha subito grossi attacchi, troviamo in carcere ragazzini di 16 anni trovati con pochi grammi di hashish o con 20 euro di cui non hanno saputo giustificare la provenienza”.

Eventi critici

“Negli istituti penitenziari di Roma, nel 2024, è stato registrato un totale di 1.824 eventi critici, che comprendono atti di autolesionismo, tentativi di suicidi, aggressioni nei confronti di operatori o tra persone detenute. Tra questi si contano quattro suicidi: tre a Regina Coeli e uno a Rebibbia nuovo complesso. In questi primi mesi del 2025 nelle carceri romane si sono registrati due suicidi, uno a Rebibbia reclusione e uno a Regina Coeli”. È quanto emerso dalla relazione annuale della Garante Calderone. “La maggior parte delle persone che si suicida a Regina Coeli – ha precisato Calderone – lo fa nella settima sezione, che è a regime cosiddetto chiuso e dovrebbe essere utilizzata per i nuovi giunti, ma dove spesso vengono spostate persone incompatibili con la detenzione comune o che hanno divieti di incontro con la restante popolazione detenuta, spesso con preesistenti problemi di salute mentale o con varie problematiche fisiche o psicologiche”.

Il Centro di permanenza per i rimpatri di Ponte Galeria

“Sono stati 168 nel 2024 i rimpatri dal Centro di permanenza per i rimpatri (Cpr) di Ponte Galeria di Roma, 100 in meno rispetto all’anno precedente, con una percentuale sulle persone transitate del 14,8%”. È quanto emerso dalla relazione annuale della Garante Calderone, in Campidoglio.
“La motivazione maggiormente rilevante di uscita dal Cpr è rappresentata dalle non convalide o non proroghe dai giudici di pace o dal tribunale, con un totale di 681 persone – ha spiegato -. Questo numero rappresenta il 60 % delle persone uscite dal Cpr nel corso del 2024. Altro dato rilevante sono le uscite per motivi sanitari: 109 persone, il 9,6% di tutte le persone dimesse nel 2024”.
A decorrere da febbraio 2025, la gestione del centro è stata affidata alla “Ekene cooperativa sociale onlus”, nuovo ente gestore subentrato al precedente. Nel corso del 2024 sono transitati nel settore maschile 1.045 uomini, principalmente da Tunisia, Marocco, Egitto e Nigeria. Le donne trattenute nello stesso lasso di tempo sono state 88. Le persone uscite dal Cpr nello stesso arco di tempo sono state 1.133.

Gli interventi di Roma Capitale e le raccomandazioni della Garante

Nel  2024 è stato firmato un protocollo d’intesa tra il Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, la Città Metropolitana e la Garante, per l’attivazione di percorsi di formazione professionale rivolti ai detenuti, promossi dal Polo unico della formazione di Roma Capitale e accreditati presso la Regione Lazio. Il primo corso, intitolato Fratelli tutti e dedicato alla manutenzione del verde, ha coinvolto 35 detenute e detenuti di Rebibbia femminile e del Nuovo Complesso.

Tra gli interventi del Comune, anche lo stanziamento di 35mila euro per fornire 200 “kit di uscita” a detenuti prossimi al fine pena e in condizioni di fragilità: borsoni trolley, buoni pasto, biglietti per i trasporti pubblici e una guida ai servizi essenziali curata dalla Comunità di Sant’Egidio. Inoltre, sono stati acquistati 750 ventilatori per affrontare le alte temperature estive.

La relazione 2024 della Garante dei diritti delle persone private della libertà di Roma Capitale si conclude con le raccomandazioni agli enti interessati. Calderone sottolinea l’importanza di garantire il rispetto dei diritti attraverso azioni urgenti in diversi settori: migliorare l’accesso ai servizi anagrafici entro il 2025, promuovere integrazione sociale, culturale e lavorativa, e valorizzare l’accesso alla cultura e alle attività artistiche nelle carceri. Si evidenzia inoltre la necessità di ridurre il sovraffollamento, adeguare gli spazi. Si invitano inoltre le autorità competenti a migliorare le condizioni dei centri di rimpatrio e a garantire i diritti delle persone straniere detenute, con attenzione alle questioni sanitarie e di tutela dei diritti umani.

L’intervento del sindaco Gualtieri, nella sala della Protomoteca in Campidoglio, durante la presentazione della Relazione 2024 della Garante delle persone detenute..