Missioni possibili: l’esperienza di Roma Tre nelle carceri del Lazio

Con 90 iscritti quest’anno, l’ateneo romano si colloca al terzo posto in Italia tra tutte le università che hanno un Polo universitario penitenziario
Una schermata del sito del polo universitario penitenziario dell'Università Roma Tre.

In Italia sono circa 40 le università dotate di un Polo universitario penitenziario, con oltre 1450 studenti detenuti. E per numero di persone detenute iscritte l’Università Roma Tre si colloca al terzo posto in Italia tra tutte le università che hanno un Polo universitario penitenziario, preceduta dalla statale di Milano e da Napoli Federico II. Nell’anno accademico 2022-2023 gli iscritti detenuti all’Università di Roma Tre sono 90. Questi sono i dati presentati nel corso del convegno svoltosi martedì 21 marzo, nell’aula magna della facoltà di giurisprudenza Roma Tre e al teatro Palladium, dal titolo ”Missioni possibili. Roma Tre e il carcere”, un’occasione per fare il punto su questa esperienza di avanguardia condotta dall’ateneo romano sul fronte dell’inclusione, tra cultura della pena, opportunità di studio e di riscatto per la popolazione privata della libertà.

Sono intervenuti tra gli altri il rettore dell’ateneo, Massimiliano Fiorucci, il direttore generale, Pasquale Basilicata, il Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale , Mauro Palma, il delegato del rettore per la formazione universitaria negli istituti penitenziari, professor Giancarlo Monina, il professor Marco Ruotolo, docente di diritto costituzionale. Tra gli interventi anche la testimonianza di Andrea Cecchetto, un ex detenuto, laureatosi a Roma Tre durante il periodo di detenzione.

Nella sessione del pomeriggio, presso il teatro Palladium, sono intervenuti il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, il Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale, Stefano Anastasìa, il Provveditore dell’amministrazione penitenziaria di Lazio, Abruzzo e Molise pro tempore Pierpaolo D’Andria (da remoto), la direttrice della casa di reclusione di Rebibbia, Antonella Rasola. Nel corso di un focus sull’esperienza di ”teatro in carcere”, è intervenuto Fabio Cavalli, docente, regista e fondatore del Teatro libero di Rebibbia che proprio quest’anno compie vent’anni di attività, assieme a Francesco De Masi, ex detenuto di Rebibbia, che ha dato prova di quanto appreso nei laboratori teatrali del carcere romano.

Le persone detenute iscritte a Roma Tre

E’ stato evidenziato come questa speciale popolazione studentesca sia caratterizzata da un alto tasso di abbandono (trasferimenti, regimi alternativi, fine pena e rinuncia agli studi ecc.). Nel corso degli ultimi sette anni accademici si è registrato un forte aumento delle iscrizioni, quasi triplicate.

Sono coinvolti sette dipartimenti e 15 corsi di laurea, di cui due magistrali. Il 40% degli iscritti è concentrato nei corsi di laurea afferenti al dipartimento filosofia-comunicazione-spettacolo, seguono il 16% a giurisprudenza, il 13% a Economia e gestione aziendale, il 13% a Lingue e Letterature; il 10% circa a scienze della formazione, il 5% a scienze politiche, il 3% a studi umanistici. Gli studenti detenuti, spiega una nota dell’ateneo romano, sono dislocati nei principali istituti penitenziari della regione Lazio. Le concentrazioni più alte sono presso Casa di reclusione Roma Rebibbia (22), presso Casa circondariale di Viterbo (17), presso CC di Velletri (16) e nei due Istituti – CR e CC – di Civitavecchia (16). Presenze si registrano anche alla CC di Frosinone (3), alla CC Rebibbia (2) al femminile di Roma Rebibbia (2). Si registrano infine singole presenze, causa trasferimento, alle case circondariali di Benevento, Bologna, Parma e al femminile di Sollicciano (Firenze).

Le agevolazioni della Regione Lazio e il supporto del Garante regionale

Il garante Anastasìa al teatro Palladium con il sindaco di Roma, Gualtieri, durante il convegno sull’attività dell’Università Roma Tre negli istituti penitenziari del Lazio.

La concentrazione degli iscritti all’Università Roma Tre negli istituti di pena del Lazio, oltre che per motivi di geografici, si spiega anche per il fatto che la Regione Lazio esenta gli studenti detenuti dalla tassa universitaria regionale e finanzia l’acquisto di libri di testo. Dal 2020 la Giunta regionale eroga contributi a Roma Tre per assegni di tutorato e/o borse di collaborazione studentesche espressamente dedicati. Per l’anno 2022 la Giunta regionale ha inoltre finanziato il progetto digitale “Didattica a distanza di Roma Tre” a favore degli studenti detenuti. L’Università Roma Tre mette a disposizione le proprie strutture e il lavoro vivo del personale docente e amministrativo, rimborsa inoltre le spese di missione ai docenti e ai tutor. Esenta gli studenti detenuti dal pagamento delle tasse accessorie.
Le attività di formazione universitaria per le persone private della libertà personale si svolgono nel quadro della convenzione tra l’Università Roma Tre, il Provveditorato regionale dell’amministrazione penitenziaria (Prap) e il Garante regionale per le persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale. Sottoscritta nel 2016, la convenzione, di validità triennale, è stata rinnovata nel 2019 e nel 2022.

Un opportuno finanziamento erogato dalla Regione Lazio per progetti digitali a favore degli studenti universitari detenuti ha consentito nel corso del 2022 di realizzare il progetto della ”Didattica a distanza del Polo universitario penitenziario”. Roma Tre ha realizzato una infrastruttura digitale che consente alle studentesse e agli studenti detenuti di accedere da remoto a contenuti formativi e informativi e di utilizzare strumenti di interazione.

Elementi del sistema sono: il sito-portale del Polo universitario penitenziario Roma Tre (accesso libero); il portale delle studentesse e degli studenti detenuti (accesso riservato); la piattaforma di e-learning (accesso riservato); il repository delle lezioni registrate (accesso riservato).