Il Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale, Stefano Anastasìa, è intervenuto al convegno “Non c’è più tempo”, organizzato dalla Camera Penale di Rieti, nell’ambito dell’iniziativa lanciata dall’Unione delle camere penali italiane, che si è svolto lo scorso 9 luglio nel capoluogo laziale. Il tema era quello della situazione drammatica del sistema carcerario, che vede quest’anno superare ogni statistica di affollamento e di suicidi, sia dei detenuti che del personale.
Tra gli altri relatori, l’avvocato Maria Brucale – componente del Direttivo di Nessuno Tocchi Caino – e il Garante Anastasia si sono soffermati sull’analisi del recente decreto legge 92/2024 “ e tutti hanno convenuto sui limiti di questo decreto.
Anastasia si è anche soffermato sul ruolo del Garante, che ovviamente non è quello di “garantire” ma che è quello di specifico “difensore civico”, importante per dare voce esterna, e specialmente verso le amministrazioni, delle problematiche generali e delle singole istanze dei detenuti. In questo quadro ha anche auspicato la finalizzazione del processo di nomina di un Garante Comunale a Rieti, per il quale ha confermato l’avvenuta convergenza con l’assessore Palomba. Del carcere di Rieti e delle sue problematiche ha parlato il moderatore del convegno, l’avvocato Marco Arcangeli. La direttrice dell’istituto di Rieti, Chiara Pellegrini, ha parlato delle carenze di organico, dei problemi di sovraffollamento e l’assenza di connessione tra città e l’istituto penitenziario.