Secondo i dati pubblicati il 4 ottobre dal Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria (Dap), nel Lazio, alla data del 30 settembre, risultano presenti 5.580 detenuti, tre in meno rispetto al mese precedente. Anche la situazione relativa ai posti effettivamente disponibili è rimasta inalterata, secondo quanto si apprende dalle schede di trasparenza dei singoli istituti aggiornate sul sito del ministero di Giustizia. Dopo la crescita del numero di detenuti presenti registrata a fine agosto, si temeva un’inversione di tendenza rispetto ai trend di diminuzione che si erano realizzati a partire dalla primavera del 2020. Al momento tale circostanza non si è verificata, ma se almeno dal punto di vista del sovraffollamento la situazione non è peggiorata va altresì sottolineato che sarebbero necessari ulteriori riduzioni del numero di detenuti presenti, per poter uscire da una situazione di criticità conclamata e storica.
Infatti, il livello attuale delle presenze continua a essere troppo elevato rispetto alla capienza, sia regolamentare che effettiva, nella nostra regione: a fine settembre il tasso di affollamento complessivo negli istituti di pena del Lazio, calcolato sulla base della capienza regolamentare dichiarata dal Dap , sarebbe del 108 per cento, mentre in tutta Italia è del 106 per cento.
Insomma, rispetto ai dati delle capienze “regolamentari”, in diversi istituti di pena della nostra regione i posti effettivamente disponibili sono decisamente di meno, a causa dello stato di degrado di alcuni reparti, di lavori di ristrutturazione e di adeguamento degli edifici in corso e di altre misure di sicurezza. Analizzando la situazione dei singoli istituti sulla base delle valutazioni delle schede di trasparenza disponibili sul sito del ministero della Giustizia, il tasso di affollamento complessivo del Lazio è ancora del 117 per cento e in sette istituti di pena della regione continua a risultare superiore a tale soglia.
In particolare, va sottolineata la perdurante situazione di estrema difficoltà negli istituti di pena di Latina (dove i presenti sono il 163 per cento rispetto ai posti disponibili), Civitavecchia, Regina Coeli, con tassi di affollamento effettivo che risultano superiori al 140 per cento. Notevoli criticità si registrano anche a Rebibbia femminile, Viterbo, Cassino e Rieti con tassi che superano il 120 per cento.
Deve essere infine segnalato che a livello nazionale per il secondo mese consecutivo il numero di detenuti presenti negli istituti di pena è cresciuto. L’incremento tra fine agosto e fine settembre è stato di 373 unità. Si tratta di un tasso dello 0,7 per cento che, pur rimanendo entro i limiti di variazioni che possono essere considerate “fisiologiche”, va tenuto sotto osservazione nei prossimi mesi per valutare se si sta effettivamente verificando quella sostanziale inversione di tendenza, rispetto ai trend discendenti dell’ultimo anno e mezzo, che avevamo ipotizzato valutando i dati di fine agosto.