28 milioni di euro per le “casette dell’amore” negli istituti penitenziari

Il Dap: si tratta di una valutazione orientativa dell’impatto economico dell’intervento sul disegno di legge in materia di affettività e carcere in discussione al Senato
Il Mama, il Modulo per l'affettività e la maternità nel carcere femminile di Rebibbia, realizzato sotto la supervisione dell'architetto e senatore a vita Renzo Piano.

Alcuni quotidiani hanno diffuso nei giorni scorsi la notizia che il Governo sarebbe intenzionato a stanziare circa 28 milioni di euro per sostenere il diritto all’affettività delle persone detenute, promuovendo così la costruzione negli istituti penitenziari di unità abitative idonee a consentire lo svolgimento di colloqui riservati tra la persona detenuta e i propri affetti più intimi. L’iniziativa si legherebbe strettamente all’iter, in Senato, del disegno di legge proposto dal Consiglio regionale della Toscana in materia di affettività e carcere, al quale si dovrebbe aggiungere il disegno di legge adottato dal Consiglio regionale del Lazio e presentato alle Camere lo scorso 24 febbraio (C.3488 e S.2543), “Tutela delle relazioni affettive e della genitorialità delle persone ristrette”.

Fonti del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria (Dap) hanno precisato che nello scorso mese di marzo la quinta commissione del Senato (Bilancio), dove è in discussione la sopra ricordata legge promossa dal Consiglio regionale della Toscana, “ha richiesto al ministero della Giustizia, tramite il Dipartimento per i rapporti con il Parlamento, una relazione tecnica su una stima di massima dei costi di realizzazione. I tecnici di via Arenula, chiamati a rispondere, hanno trasmesso una valutazione orientativa dell’eventuale impatto economico dell’intervento; hanno rappresentato la necessità di differirne la realizzazione nel tempo e, in ogni caso, di non intaccare i fondi già stanziati per l’edilizia penitenziaria, destinataria di plurimi interventi”. Il ministero, proseguono le fonti del Dap, “non ha assunto alcuna iniziativa ne’ ha espresso valutazioni politiche, ma è stato chiamato ad esprimere un doveroso supporto tecnico ad attività di tipo parlamentare. Allo stesso tempo, già dalla lettura della proposta di legge si evince come l’accesso a tali strutture sia incompatibile con il regime del 41bis, che presuppone rigidi controlli anche durante i colloqui”, concludono le fonti Dap.

Secondo il quotidiano “Verità&Affari” che per primo aveva diffuso la notizia lo scorso 21 maggio, lo stanziamento del governo sarebbe destinato alla costruzione di prefabbricati, casette simili a quelle per i terremotati, all’interno di una casa circondariale di ogni regione, o in alternativa, per ristrutturare fabbricati già esistenti, trasformandoli in mini appartamenti . Nel modulo abitativo, si legge ancora su Verità&Affari, potranno esservi in contemporanea tre persone detenute con la propria o il proprio partner, e per il 2022 sarebbero stati stanziati 3,6 milioni di euro a cui si dovrebbero aggiungere altri 24,7 milioni in un biennio per pagare un totale di 100 casette nuove, e nel contempo ristrutturare 90 fabbricati esistenti in tutte le 190 carceri italiane.

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