
“Per fortuna non si è fatto male nessuno. Il crollo della volta della seconda rotonda di Regina Coeli mi sembra una metafora delle condizioni del nostro sistema penitenziario. È importante che, con i vigili del fuoco, ci sia andato anche il capo dell’amministrazione penitenziaria, per rendersi conto di persona di cosa si tratti. Non abbiamo quasi neanche più la voce per dirlo: così non si può andare avanti”.
Così su Facebook il Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale, Stefano Anastasìa, alla notizia del crollo di una porzione di tetto nella Casa circondariale di Regina Coeli avvenuto giovedì 9 ottobre.
Come si è appreso da un comunicato del ministero della Giustizia, il capo del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, Stefano Carmine De Michele, si è immediatamente recato nell’istituto romano, insieme al direttore generale dei Detenuti e del Trattamento, Ernesto Napolillo, al direttore generale per la Gestione dei beni, dei servizi e degli interventi in materia di edilizia penitenziaria, Antonio Bianco, e al vicedirettore generale del Personale, Augusto Zaccariello.
Anche il Garante Anastasìa si è recato sul posto, venerdì 10, constatando di persona l’inagibilità dello snodo di passaggio che conduce alla sesta e settima sezione. Anastasìa ha incontrato la direttrice della Casa circondariale, Claudia Clementi, e il comandante della Polizia Penitenziaria, Francesco Salemi. Presto avranno inizio i lavori in somma urgenza per mettere in sicurezza il tetto e l’area sottostante la porzione di tetto interessata dal crollo, affinché siano rimesse in funzione la sesta e la settima sezione. In attesa dei lavori, è previsto il trasferimento dei detenuti (316) in altre collocazioni all’interno dell’istituto o in altri istituti della regione e fuori dal Lazio.

Il buco nel tetto visto dall’interno.