Martedì 9 dicembre una formazione della Nazionale italiana campi olimpionici (Nico) ha incontrato sul campo di calcio della Casa circondariale di Viterbo “Nicandro Izzo” una rappresentativa di detenuti.
Attuata nell’ambito del progetto “Uniti nel Sociale”, voluto e promosso dal presidente della Nico, il cavalier Italo Lapenna, la manifestazione, ideata e promossa dall’associazione “Gruppo Idee”, unisce il progetto “Un calcio al pregiudizio”, attivo negli istituti penitenziari di tutta Italia con l’obiettivo di abbattere stereotipi e sostenere le persone più fragili.
L’evento, finalizzato al superamento di ogni forma di pregiudizio, è stato presentato dalla responsabile della comunicazione Nico, Eleonora D’Alessandro, che ha ricordato ai presenti il significato profondo della giornata e il valore sociale di tali incontri.
La partita, diretta da Antonio Tempestilli, ex calciatore e dirigente dell’A.S. Roma, oggi anche dirigente della Nico, si è conclusa con la vittoria della rappresentativa dei detenuti.
Nel corso della giornata, il presidente Lapenna ha sottolineato l’importanza di iniziative come questa, che promuovono l’inclusione sociale e offrono ai detenuti una concreta opportunità di confronto umano e sportivo. La Nico, con i suoi campioni, conferma ancora una volta la propria disponibilità a “scendere in campo” per portare un messaggio positivo attraverso lo sport e la solidarietà.
Il direttore dell’istituto, Marco Grasselli, ha accolto con grande disponibilità la delegazione, accompagnandola sul campo dopo le consuete procedure di sicurezza, e ha espresso parole di apprezzamento per l’iniziativa, evidenziando come lo sport rappresenti un potente strumento educativo e disciplinare, capace di favorire il rispetto reciproco e la crescita personale in vista del reinserimento nella società.
All’incontro hanno preso parte anche Teresa Mariotti, educatrice dell’Istituto, e Antonio Tempestilli.
Un ringraziamento speciale è stato rivolto ai campioni della Nico presenti all’evento: il pluriolimpionico Vincenzo Maenza, il campione di bodybuilding Elia Kacoma, il velista Andrea Gullotta, la schermitrice Lucia Torresani e il lottatore Ruben Burato, insieme ad altri rappresentanti del mondo sportivo, al dirigente organizzatore Marcello Cuicchi e a Chiara Guerra.
La giornata si è conclusa con la consegna delle targhe di riconoscimento ai partecipanti e con un abbraccio simbolico tra tutti i presenti, testimonianza del valore umano e sociale di un’iniziativa capace di generare speranza e dialogo attraverso lo sport.

Foto dei giocatori della Nico, in occasione della partita con la rappresentativa di detenuti nella Casa circondariale di Viterbo.