Amichevole di calcetto a Rebibbia

Una formazione di detenuti affronta la nazionale italiana per persone con problemi di salute mentale
La nazionale italiana di calcio a cinque per persone con problemi di salute mentale incontrerà domani alcuni detenuti nella casa circondariale di Rebibbia per un’amichevole. “Un evento a cui tengo tantissimo e che ho voluto fortemente insieme ai detenuti del reparto G 12 di Rebibbia dell’alta sicurezza – ha dichiarato il ct azzurro, Enrico Zanchini, all’agenzia Dire  – che ho conosciuto nel novembre scorso. Mi sono emozionato ascoltando le storie di alcuni di loro, anche perché da vecchio ascoltatore di ‘Radio Radicale’ conosco bene le problematiche della questione carceraria in questo Paese, che sono davvero allarmanti e hanno il carattere dell’emergenza”.

Enrico Zanchini racconta che “questa partita nasce dall’impegno del Garante dei detenuti del Lazio e dallo scrivano di Rebibbia, Fabio Falbo“, che si rivolge al ct di ‘Crazy for football’ con queste parole: “Questo è un progetto legale e sociale che può essere usato come strumento idoneo alla risocializzazione di entrambi i fronti: il carcere che detiene noi e il pregiudizio sociale che esclude i tuoi ragazzi pur essendo persone libere. Dobbiamo far capire che il diverso è una risorsa e non un’aggravante”.

Una volta portati a termine questi impegni la nazionale ‘Crazy for football’ tornerà ad allenarsi con l’obiettivo di confermarsi campione del mondo nel 2022. Ancora non si conoscono la data e il paese ospitante ma mister Zanchini rivela un piccolo segreto: “Il Comitato internazionale sta lavorando per trovare la sede ed il periodo più adatti per il mondiale. C’è il sogno del più matto di tutti, che naturalmente è Santo Rullo, che vorrebbe farlo disputare in Qatar, in contemporanea con i mondiali ‘veri’ nel dicembre 2022. Un’idea meravigliosa. Quando Santo si mette in testa delle cose assurde lo temo sempre molto perché generalmente ci riesce, quindi non lo escludo”, conclude.