Assegnati i contributi regionali per l’accoglienza esterna delle persone detenute

Al via il programma d’intervento della Cassa delle ammende, con il contributo della Regione Lazio, per fronteggiare l'emergenza epidemiologica da Covid-19

E’ stata pubblicata sul Bollettino ufficiale della Regione Lazio n.1 del 5 gennaio scorso (supplemento n. 2) la graduatoria dei destinatari del contributo per l’attuazione del programma di intervento della Cassa delle ammende, per l’accoglienza esterna dei detenuti. Il bando rivolto agli enti del Terzo settore e alle Aziende per l’assistenza alla persona (Asp), per fronteggiare l’emergenza epidemiologica da Covid-19 negli istituti penitenziari, prevede un impegno complessivo di spesa di 769 mila euro, dei quali 515 mila provenienti dalla Cassa delle ammende, 254 mila 500 dalla Regione Lazio. Il programma prevede l’accoglienza temporanea di 95 persone detenute senza fissa dimora che possono accedere alle pene alternative o scontare il residuo di pena all’esterno. Ai soggetti ammessi al finanziamento sarà riconosciuto un contributo di trenta euro per ogni posto messo a disposizione per l’accoglienza, di cui 20 euro per l’espletamento dei servizi di base e 10 euro per quelli di accompagnamento educativo e sociale alla vita autonoma durante la residenzialità, in raccordo con i servizi territoriali, pubblici e privati, sociali, sanitari e per il lavoro.

L’avviso era stato emanato dalla Regione Lazio, in attuazione della convenzione sottoscritta con la Cassa delle ammende lo scorso 10 luglio, a seguito dell’invito rivolto a tutte le Regioni a presentare programmi di intervento per l’accesso alle misure alternative alla detenzione. I progetti riguardano la collocazione in soluzioni abitative indipendenti o di accoglienza alberghiera e/o in ambito comunitario, il supporto ai detenuti individuati per la presentazione della domanda per il reddito di cittadinanza o di altra misura a sostegno del reddito; l’aiuto per il soddisfacimento dei bisogni primari, nelle more della fruizione delle misure di sostegno al reddito; il coordinamento con gli uffici di esecuzione penale esterna, che collaborano con gli istituti penitenziari e con la direzione regionale per l’inclusione sociale per l’individuazione dei detenuti che non dispongono di un domicilio effettivo e idoneo. Gli interventi devono essere realizzati nell’ambito del territorio della Regione Lazio, per un periodo di nove mesi.