Case famiglia protette, approvato l’ordine del giorno Porrello

L’Assemblea dei presidenti delle assemblee legislative regionali dà il via libera al documento messo a punto con i Garanti

La Conferenza dei presidenti delle assemblee legislative delle regioni e delle province autonome, riunita in assemblea plenaria nella sede del Consiglio regionale del Lazio, ha approvato ieri un ordine del giorno, per il finanziamento del fondo del sistema nazionale delle case famiglia protette.

Presente anche il ministro per gli Affari regionali, Francesco Boccia, l’ordine del giorno, presentato dal vicepresidente del Consiglio regionale del Lazio, Devid Porrello, dopo aver incontrato i Garanti regionali dei detenuti, impegna i consigli regionali ad attivare ogni possibile e utile iniziativa nei confronti della Giunta regionale, per richiedere al ministero della Giustizia, di concerto con il ministero dell’Economia e delle finanze, sentita la Conferenza unificata, l’adozione di un decreto attuativo per l’istituzione di un apposito fondo da 1,5 milioni di euro (per ciascuna annualità 2021-2023), per finanziare la predisposizione di case famiglia protette dove consentire a donne incinte o madri di prole di età non superiore a sei anni di scontare la pena degli arresti domiciliari. Inoltre, i consigli regionali dovranno “richiedere alla Conferenza delle Regioni – come recita l’ordine del giorno – di avvalersi in sede di Conferenza unificata del supporto e dell’esperienza diretta dei Garanti dei detenuti per la definizione dei criteri e delle modalità di ripartizione delle risorse stanziate tra le regioni interessate a sostenere l’accoglienza delle donne con i loro bambini”.

“L’impegno è duplice – spiega Porrello in una nota -, da un lato attivare ogni possibile ed utile iniziativa nei confronti della Giunta regionale per richiedere ai ministeri competenti l’adozione del necessario decreto attuativo, dall’altro chiedere alla Conferenza delle regioni di avvalersi del supporto e dell’esperienza diretta dei Garanti dei detenuti, per la definizione dei criteri e delle modalità di ripartizione delle risorse stanziate tra le regioni interessate a sostenere l’accoglienza delle donne con i loro bambini. Al momento sono solo due in tutto il territorio nazionale queste strutture tanto importanti per il benessere e la crescita dei figli delle detenute: un ritardo – conclude Porrello -che mi auguro sia colmato dalle maggiori risorse messe in campo anche in virtù di questo atto.”