Continua il trend discendente: meno 107 reclusi nel Lazio

Cala il numero dei detenuti in attesa di giudizio che si riallinea alla media nazionale
Uno scatto nel carcere femminile di Rebibbia. Foto di Francesca Pompei.

Il Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria (Dap) ha pubblicato l’aggiornamento mensile sulla situazione relativa ai detenuti presenti negli istituti di pena in Italia. Nel Lazio, alla data del 28 febbraio 2021, risultano presenti 5.652 detenuti. Rispetto al mese precedente, vi è stata una riduzione di 107 unità ( -1,9 per cento).  A livello nazionale il numero di presenti complessivo è di 53.697, in crescita (dello 0,7 per cento) rispetto al mese precedente

Per quanto riguarda la nostra regione la riduzione del numero di detenuti presenti è significativa e consolida un andamento discendente che si era già manifestato a gennaio e che rappresentava una inversione di tendenza rispetto ai sette mesi precedenti. E’ invece rimasto stabile il numero di 4.760 posti disponibili.

Un’ altro versante sul quale si è verificato un miglioramento della situazione riguarda il numero e l’incidenza dei detenuti in attesa di giudizio che nella nostra regione, per la prima volta dal gennaio 2018, si è riallineata alla media nazionale (è il 16,7 per cento, rispetto al 16,5 per cento).

La situazione rimane comunque ancora decisamente critica e sarebbe necessaria un’accelerazione nell’applicazione delle misure previste nella legge 137/2020 (il cd. “decreto Ristori”), contenente licenze premio straordinarie per i semiliberi, durata straordinaria dei permessi per i lavoranti all’esterno e il rinnovo di misure per incentivare la detenzione domiciliare dei detenuti a fine pena.

A fine febbraio il tasso di affollamento complessivo negli istituti di pena del Lazio, calcolato sulla base della capienza regolamentare dichiarata dal Dap, sarebbe del 110 per cento, mentre in tutta Italia è del 106 per cento.

Va inoltre considerato che, rispetto ai dati delle capienze “regolamentari”, in parecchi istituti di pena della nostra regione i posti effettivamente disponibili sono decisamente più ridotti a causa dello stato di degrado di alcuni reparti, di lavori di ristrutturazione e di adeguamento degli edifici in corso e di altre misure di sicurezza. Complessivamente a livello regionale i posti non utilizzabili sono quasi 400.

Analizzando la situazione dei singoli istituti sulla base delle valutazioni delle schede di trasparenza disponibili sul sito del Ministero della Giustizia, il tasso di affollamento complessivo del Lazio è del 120 per cento e in sette Istituti di pena della regione risulta superiore a tale soglia.

Va sottolineato che, rispetto alla fine di gennaio la situazione del sovraffollamento risulta migliorata significativamente soltanto nel carcere di Rebibbia Nuovo Complesso con un tasso di sovraffollamento effettivo che è passato dal 119 per cento al 112 per cento. Il calo delle presenze può essere legato al blocco degli ingressi tra gennaio e febbraio a causa del focolaio Covid.

L’altro istituto di pena in cui vi è stata una evidente riduzione del tasso di affollamento (dal 112 per cento al 106 per cento) è quello di Rieti dove, però, attualmente è presente un focolaio con 20 detenuti positivi al Covid-19. Continua  a destare particolare preoccupazione la situazione negli istituti di Latina, Civitavecchia, Cassino, Regina Coeli e Viterbo dove il tasso di affollamento supera il 140 per cento.