Detenuto di 46 anni recluso a Rebibbia n.c. muore, dopo un malore improvviso, all’ ospedale “Pertini” di Roma.

Si  è  sentito  male  dopo  una  seduta  di  ginnastica.  Soccorso  con  il  defibrillatore  dal  personale presente, è stato immediatamente trasferito nella struttura protetta dell’Ospedale “Sandro Pertini” dove, però, è deceduto poco dopo il suo arrivo.  E’ morto così, questo pomeriggio, Antonio Schena, detenuto 46enne del carcere di Rebibbia N.C..
 
La notizia è stata diffusa dal Garante dei detenuti del Lazio Angiolo Marroni. 
Schena è la prima persona che muore, nelle carceri del Lazio, nel 2013. 
L’uomo era detenuto in una cella della sezione G 9 del carcere di Rebibbia N.C., quella riservata ai cosiddetti reclusi precauzionali, proveniente da Genova. 
 
Ex  carabiniere  della  stazione  di  Genova-Sampierdarena,  sospeso  dall’Arma,  Schena  stava scontando  una  condanna per    una  serie  di  reati  fra i  quali  la  vendita  di  falsi  titoli  onorifici  del “ Sovrano Ordine di Malta e di Cilicia” e falsi attestati di onorificenza dell’Onu in cambio di denaro da destinare a suo dire a scopi benefici. 
 
«Quest’uomo non soffriva, almeno in apparenza, di patologie così gravi da metterlo a rischio di vita – ha  detto  il  Garante  dei detenuti  Angiolo  Marroni  – Il problema, però, è che gli attuali livelli  di  sovraffollamento,  la  carenza  di  risorse e  le  gravi  difficoltà  in  cui  versa  la  sanità penitenziaria  del  Lazio, fanno si  che  le  carceri  non  siano  le strutture  più  adeguate  a garantire livelli ottimali di tutela della salute alle persone che vi sono recluse».