“Un uomo di 47 anni è morto ieri nel carcere di Cassino. Aveva molti problemi di salute e a marzo sarebbe stato scarcerato, ma intanto, per sicurezza, era sottochiave. A proposito della ‘resa dello Stato’, di cui straparla il Ministro Nordio”. Così il Garante delle persone detenute della Regione Lazio, Stefano Anastasìa, alla notizia della morte di un detenuto a Cassino.
Diabetico, cardiopatico, tossicodipendente, l’uomo era di Cassino lamentava da 10 giorni di non sentirsi bene. Con un tasso di affollamento del 185 per cento, la Casa circondariale di Cassino è l’istituto più sovraffollato del Lazio, seguito da Latina e Rieti. Con una capienza regolamentare di 200 posti, i posti effettivamente disponibili sono 90. Al 30 novembre di quest’anno erano presenti 170 detenuti, di cui 60 stranieri.