Il Garante nazionale incontra i garanti regionali, il portavoce e il coordinamento della Conferenza

Anastasìa ha ribadito l’urgenza di intervenire su sovraffollamento, suicidi e affettività
Foto di gruppo al termine dell'incontro tra Garante nazionale e Garanti territoriali.
Foto di gruppo al termine dell'incontro tra Garante nazionale e Garanti territoriali.

Roma – Venerdì 15 marzo 2024 il Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà (Gnpl) – il Presidente, Felice Maurizio D’Ettore, e i membri del collegio Irma Conti e Mario Serio – ha incontrato i Garanti regionali, il Coordinamento e il Portavoce della Conferenza dei Garanti territoriali, Samuele Ciambriello, e la segretaria generale della Cassa delle Ammende, Sonia Specchia, per discutere di prospettive di breve termine.

Il Presidente del Garante ha sottolineato l’importanza, nel momento attuale contrassegnato da criticità di particolare rilevanza, di risposte unitarie, condivise e concrete nel rispetto delle diverse sensibilità. Bisogna rendere dignitosa la risposta complessiva dello Stato perché le conseguenze dell’attuale situazione problematica ricadono non solo sulle persone private della libertà ma anche sul personale penitenziario e in definitiva su tutti. Non si può dubitare infatti che il valore della persona nella sua interezza debba essere la finalità e che la strada da seguire sia quella tracciata dalla Carta costituzionale: in questa direzione si inserisce l’impegno e l’attenzione del Garante rispetto al tema importantissimo e trasversale della tutela della salute in tutti i luoghi di privazione della libertà compresi i Centri per il rimpatrio (Cpr).

Irma Conti ha evidenziato come l’incontro rappresenti, senza retorica, un momento fondamentale per dimostrare la coesione delle Istituzioni di garanzia, una intesa tra Garante nazionale e territoriali le cui parole chiave devono essere osmosi, disponibilità, sinergia e condivisione.

L’intervento del Garante regionale del Piemonte, Bruno Mellano, primo da sinistra. Al centro D’Ettore. A destra Ciambriello.

Mario Serio ha sottolineato come nel momento presente di grande difficoltà contrassegnata da un numero consistente di “eventi critici”, il compito del Garante nazionale non possa limitarsi a una ricognizione anche rigorosa delle criticità ma debba essere ancor di più un’attività di stimolo propositivo alle Autorità di governo e legislative per un intervento concreto e risolutivo. Tale funzione non deve caratterizzarsi in senso sterilmente polemico eccedente i limiti segnati dall’ordinamento, quanto di costruzione positiva e condivisa di soluzioni anche di breve periodo, in grado di rimediare talvolta a una certa mancanza di fantasia.

In sintesi, il Garante ha posto enfasi su tre fattori: ruolo della persona, risposta unitaria dello Stato e soluzioni concrete.

Samuele Ciambriello ha elencato a nome della Conferenza dei Garanti territoriali alcune criticità sulle quali intervenire congiuntamente: sovraffollamento carcerario, eventi suicidari, alto numero di persone detenute con pene residue brevi e per i quali occorre intervenire con misure ad hoc ovvero anche attraverso un’applicazione ragionevole delle misure di esecuzione penale esterna già previste dall’ordinamento.

Il Garante regionale del Lazio, Stefano Anastasìa, nel suo intha ribadito l’urgenza di intervenire sul sovraffollamento, incentivando le alternative al carcere, sui suicidi in carcere, incrementando le possibilità di comunicazione con i familiari, come promesso dal ministro Nordio nell’agosto scorso, all’indomani della tragica morte di due donne nel carcere di Torino, e per l’effettiva attuazione della recente sentenza della Corte costituzionale che consente alle persone detenute colloqui riservati con i propri partner.

I Garanti presenti sono stati poi tutti coinvolti nella discussione e ognuno ha illustrato le criticità rilevate nel proprio territorio evidenziando i problemi comuni ai vari ambiti locali e quelli che presentano carattere sistematico, proponendo spunti di possibili interventi migliorativi ed evidenziando la condivisione del fine collaborativo generale messo in primo piano dal Collegio del Garante nazionale.

Le conseguenze immediate della nuova fase di stretta collaborazione tra Garanti saranno la prossima sottoscrizione di un protocollo di intesa di coordinamento delle funzioni condivise (valutazione dei reclami delle persone e monitoraggio dei luoghi di privazione della libertà), mirante a raggiungere i primi risultati concreti e la imminente creazione di gruppi di lavoro tra Collegio del Garante e Conferenza dei Garanti territoriali, volta anche a richiedere la partecipazione dei dipartimenti ministeriali interessati nelle materie di competenza. La Conferenza dei Garanti territoriali ha infine offerto la propria disponibilità ad effettuare attività di monitoraggio e studi per avviare azioni comuni di sistema al fine di promuovere un innalzamento dei livelli di tutela dei diritti delle persone private della libertà.

Un momento dell'incontro nella Sala Valadier del palazzo di piazza del Popolo che accoglie la storica Caserma “Giacomo Acqua” dell’Arma dei Carabinieri.

Un momento dell’incontro nella Sala Valadier del palazzo di piazza del Popolo che accoglie la storica Caserma “Giacomo Acqua” dell’Arma dei Carabinieri.