La Rai dona 400 computer per i 190 istituti penitenziari italiani

1800 video-lezioni realizzate da RaiScuola saranno fruibili dalla popolazione detenuta
Un momento della presentazione del progetto. Da destra: il ministro Nordio, la presidente della Rai, Soldi, il direttore Rai per la sostenibilità, natale.

La scuola, l’istruzione, il sapere, la cultura in tutte le sue espressioni costituiscono la base per costruire il futuro: un futuro libero, indipendente, responsabile come individuo e come comunità. È una convinzione, questa, che la Rai fa propria, sull’esempio delle parole del presidente Mattarella quando afferma che “la scuola costituisce un esercizio di libertà”. Ed è proprio in questa prospettiva che, nell’ambito del progetto quadro “La Cultura rompe le sbarre” di Rai per la Sostenibilità-Esg, ha preso corpo il progetto “Scuola esercizio di libertà” – il cui nome si ispira esattamente alle parole del Presidente Mattarella – rivolto proprio alle scuole che sono presenti negli istituti Penitenziari italiani.

Così, giovedì 1 febbraio, nel teatro della Casa circondariale di Civitavecchia si è tenuta conferenza stampa di presentazione del progetto “Scuola esercizio di libertà”, con il quale la Rai dona 400 pc da destinare ai 190 Istituti penitenziari italiani, rendendo accessibili anche agli studenti detenuti, che non possono accedere a Internet, le 1800 video-lezioni realizzate da RaiScuola, suddivise per materia e per livello scolastico, grazie al contributo delle direzioni Rai, Reti e Piattaforme e ICT. Un apposito software consente di ‘navigare offline’ dentro al sito di RaiScuola, il caricamento del sistema e del sito nei 400 pc e la loro distribuzione nei 190 istituti penitenziari del nostro Paese sono gli elementi di base del progetto.

Alla presentazione del progetto sono intervenuti il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, il Capo del Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria, Giovanni Russo, la presidente della Rai, Marinella Soldi, la direttrice della Casa circondariale di Civitavecchia, Patrizia Bravetti, il direttore Rai per la Sostenibilità – ESG, Roberto Natale, la direttrice Rai Cultura, Silvia Calandrelli. Tra le numerose personalità presenti, il Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale della Regione, Stefano Anastasìa, e Civita di Russo, vicecapo di Gabinetto con funzioni vicarie del presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca.  

Nei due istituti penitenziari di Civitavecchia (casa circondariale e casa di reclusione) sono presenti tutti i livelli scolastici della scuola dell’obbligo: i corsi di alfabetizzazione della lingua italiana e due istituti superiori (uno tecnico e uno alberghiero), oltre a un Polo penitenziario universitario collegato con Roma Tre. Su una popolazione detenuta di 599 persone (tra cui 31 donne), 150 sono iscritte ai diversi livelli scolastici (tra cui 18 donne), mentre gli studenti universitari sono 11.

Il teatro della Casa circondariale di Civitavecchia, durante la presentazione del progetto “Scuola esercizio di libertà”.