
Giovedì 19 giugno, nella casa circondariale di Civitavecchia, si è tenuto uno spettacolo teatrale speciale che ha coinvolto le detenute attrici del laboratorio teatrale della sezione femminile. L’evento, intitolato “Il destino di tutte le cose è cambiare”, è stato un libero adattamento de Le Troiane di Euripide e di Sartre, con una riscrittura scenica curata dalle partecipanti al laboratorio. La regia e la conduzione sono state affidate a Ludovica Andò e Veronica Di Marcantonio, e il progetto rientra nell’iniziativa di un teatro stabile, le Officine di Teatro Sociale 2024/2026, sostenuta dal contributo della Regione Lazio – Direzione regionale cultura e dalla dell Fondazione Severino Onlus, e il patrocinio del Garante delle persone detenute del Lazio e del Garante nazionale.
All’evento ha assistito il Garante regionale, Stefano Anastasìa, Irma Conti, componente del collegio del Garante nazionale, e Valentina Calderone, Garante di Roma Capitale. La presenza delle autorità e la partecipazione attiva delle detenute hanno offerto l’occasione di un momento di riflessione sulla possibilità di rinascita e trasformazione attraverso il teatro.
Lo spettacolo, ambientato sulla spiaggia con le Troiane che guardano il mare in tempesta, rappresenta il passato e le ceneri di una città distrutta, ma anche un futuro tutto da ricostruire. “Le parole di Ecuba – ricordano le organizzatrici-, la regina di Troia ormai in fiamme, hanno risuonato potenti tra le mura del carcere, esprimendo forza e resistenza forsennata al dolore. Le detenute, con grande emozione, hanno interiorizzato e riscritto questo testo, dando vita a un messaggio di speranza e di cambiamento. ‘Facciamo Ecuba! Facciamo Ecuba!’, è stata la loro spontanea esclamazione, simbolo di un impegno condiviso per un percorso di recupero e rinascita attraverso l’arte teatrale. L’iniziativa sottolinea come il teatro possa essere uno strumento di riscatto e di crescita personale, anche in contesti complessi come quello carcerario”.