Mellano: “Usare fondi Ue per mettere a norma gli edifici penitenziari”

Il Garante del Piemonte, Bruno Mellano, presenta il quinto dossier sulle criticità delle carceri piemontesi. Anastasìa: “Sovraffollamento questione annosa. E’ necessario anticipare i vaccini anti-Covid 19 ai detenuti”.
Bruno Mellano
Il Garante dei detenuti della Regione Piemonte, Bruno Mellano.

“Utilizzare parte dei fondi Ue destinati all’Italia per far compiere un salto di qualità alla sanità e all’edilizia penitenziaria”. Questa la proposta lanciata dal garante regionale delle persone detenute in Piemonte Bruno Mellano, nel corso della presentazione del Quinto dossier delle criticità strutturali e logistiche delle carceri piemontesi, alla quale ha partecipato anche il Portavoce della Conferenza dei garanti territoriali, Stefano Anastasìa. Mellano ha illustrato il triste bilancio degli ultimi vent’anni nelle carceri piemontesi: 3184 morti di cui 1161 suicidi. In merito al sovraffollamento: 4164 presenze a fronte di una disponibilità di 3783 posti.

“La raccomandazione, raramente rispettata, di non giungere mai al 100 per cento di posti occupati per far fronte a necessità di spostamenti o di emergenze – ha spiegato Mellano – è diventata particolarmente drammatica nel corso della pandemia. Occorre operare affinché l’affollamento, che in alcuni istituti piemontesi raggiunge anche il 130 per cento, non superi il 98 per cento della disponibilità”. Per Mellano, “è necessario operare in fretta per adeguare gli ambienti, affinché il carcere possa sempre più essere vissuto come un’occasione di recupero, di formazione, di reinserimento nella società per trasformare il tempo della detenzione in un’occasione di riscatto personale e sociale”. Il Coordinamento piemontese dei garanti ha annunciato una serie di iniziative per il 2021, tra cui l’impegno per la costituzione della Rete nazionale di Case famiglia protette e la realizzazione di una Casa famiglia protetta per mamme detenute con bambini, la terza in Italia.

“Il dossier presentato e le questioni sollevate – ha concluso il portavoce della Conferenza nazionale dei garanti territoriali, Stefano Anastasìa – ben rappresentano la ragion d’essere di una rete di garanti attenta, propositiva e aperta al confronto. Il sovraffollamento è questione annosa. Auspichiamo che il governo risponda ai nostri appelli, perché la pandemia e il fatto che i vaccini non verranno somministrati probabilmente prima della primavera rischiano di congestionare e di portare al collasso le strutture e i loro servizi”.