Meno 57 reclusi nel Lazio, ma il tasso di affollamento resta alto: 121%

Variazione modesta che comunque rappresenta un'inversione di tendenza rispetto ai sette mesi precedenti
Un particolare delle mura di cinta della casa circondariale di Latina.

Secondo l’aggiornamento mensile pubblicato dal Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria (Dap), il numero di detenuti presenti negli istituti di pena del Lazio al 31 gennaio 2021 è diminuito di 57 unità, rispetto al mese precedente ed è pari a 5.759. In percentuale la riduzione è stata quindi dell’1%.

Si tratta di una variazione ancora modesta ma importante che rappresenta una inversione di tendenza rispetto ai sette mesi precedenti, durante i quali i numeri delle detenzioni erano tornati a crescere. Sono, inoltre, leggermente cresciuti i posti effettivamente disponibili, passati da 4.730 a 4.760.

La situazione rimane comunque estremamente critica e preoccupante e lo sarebbe ancora di più senza le misure, prorogate fino al prossimo 30 aprile, contenute nella legge 137/2020 (il cd. “decreto Ristori”) che prevede licenze premio straordinarie per i semiliberi, durata straordinaria dei permessi per i lavoranti all’esterno e il rinnovo di misure per incentivare la detenzione domiciliare dei detenuti a fine pena.

A fine dicembre il tasso di affollamento complessivo negli istituti di pena del Lazio calcolato sulla base della capienza regolamentare dichiarata dal Dap sarebbe del 112% mentre in tutta Italia, dove si è registrata una lieve riduzione del numero di detenuti tra dicembre e gennaio, da 53.364 a 53.329, è del 105%.

Va inoltre considerato che rispetto ai dati delle capienze “regolamentari” e nonostante i lievi miglioramenti riportati nelle schede di trasparenza, in parecchi istituti di pena della nostra regione i posti effettivamente disponibili sono decisamente più ridotti a causa dello stato di degrado di alcuni reparti, di lavori di ristrutturazione e di adeguamento degli edifici in corso e di altre misure di sicurezza.

Analizzando la situazione dei singoli istituti sulla base della valutazione delle schede di trasparenza disponibili sul sito del ministero della Giustizia, il tasso di affollamento complessivo del Lazio è del 121% e in cinque istituti di pena della regione risulta pari o superiore al 140%. Desta particolare preoccupazione la situazione negli istituti di Latina, Civitavecchia, Cassino e Regina Coeli.

Inoltre, va tenuta in debita considerazione la situazione a Rebibbia dove, alla data del 1 febbraio, sono 73 i detenuti affetti da Covid-19 dei quali sette ricoverati in ospedale.

Resta quanto mai necessario che vengano adottate tutte le possibili misure per consentire a chi ne ha i requisiti di scontare la pena detentiva al di fuori delle mura carcerarie, in considerazione anche sia del numero significativo di persone che devono scontare pene inferiori ai due anni sia della notevole percentuale (il 17,6%) di detenuti in attesa di primo giudizio, ulteriormente cresciuta in gennaio che risulta da due anni costantemente superiore a quella che si riscontra a livello nazionale.


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