Palma (Garante nazionale):” I problemi delle carceri sono più di carattere qualitativo che di sovraffollamento”

“Quella dei garanti è una funzione essenziale, oggi più che mai i garanti sono e devono essere degli osservatori. Il nostro ruolo è di supporto, controllo, stimolo e prevenzione. I garanti mettono in campo uno sguardo non assuefatto” ha detto Mauro Palma, Garante nazionale delle persone private della libertà a conclusione della seconda giornata dell’Assemblea annuale dei Garanti Territoriali svoltasi al centro direzionale di Napoli il 9 e il 10 ottobre. Dopo i saluti del Garante regionale campano Samuele Ciambriello e del Portavoce della Conferenza Stefano Anastasia, garante di Lazio e Umbria, ha avuto luogo un breve resoconto di quanto discusso da diversi gruppi di lavoro che si sono concentrati su svariati argomenti di attualità carceraria: lavoro, istruzione, sanità e relazioni fra i detenuti e le loro famiglie, modalità trattamentali nei contesti di detenzione per criminalità organizzata.

Diversi gli interventi che si sono succeduti in seguito: Antonietta Fiorillo, Presidente del Coordinamento Nazionale dei Magistrati di Sorveglianza si è soffermata sulla necessità di ripartire dal carcere di cui ha sottolineato pesanti carenze da diversi punti di vista come quello delle scarse possibilità di formazione dei detenuti, un vero handicap in termini di reinserimento sociale. “Il carcere è abbandonato a sé stesso – ha detto – e i garanti ci assicurano un aiuto di fondamentale importanza”. Per la Fiorillo è necessario trovare nuovi percorsi e dotarsi di strumenti diversi per affrontare la grave crisi della realtà carceraria in quanto, a suo avviso, quelli esistenti non bastano neanche a gestire la normalità. “Ci sono, inoltre problemi di comunicazione, integrazione e sinergia” ha aggiunto, riferendosi ai rapporti fra le diverse figure operanti nel settore.

Altri interventi hanno toccato temi ugualmente sensibili e attuali in questo campo e posto in evidenza l’importanza del volontariato, la centralità degli aspetti sanitari e di una loro gestione rispettosa della dignità umana. Nel successivo dibattito sono stati lanciati appelli per rendere sistematiche le attività trattamentali specie per colmare i lunghi e profondi vuoti pomeridiani; dal canto suo il garante cittadino di Napoli, Pietro Ioia, si è rivolto ai colleghi esortandoli a fare rete e a dar vita a consultazioni regolari fra di loro.

Le conclusioni sono state del Garante nazionale, Mauro Palma, che nel suo intervento ha esteso il concetto di privazione della libertà personale riferendosi agli alberghi Covid, alle case per anziani, ai centri per le persone diversamente abili, ai migranti bloccati su navi o negli hot spot e ripetuto il concetto dei garanti come osservatori. Come figure capaci di uno sguardo “multiplo e riassuntivo” della realtà carceraria. Una realtà estremamente critica, non c’è una idea di Carcere, i cui problemi, secondo Palma, sono “più di carattere qualitativo che quantitativo, no prevalentemente di sovraffollamento”.