Raccolta di firme: vaccino subito per le persone detenute e per chi lavora in carcere

Il Garante Anastasìa ha sottoscritto la petizione della onlus La società della ragione diretta al ministro della Salute e al commissario straordinario Arcuri
Il Garante dei detenuti, Stefano Anastasìa, nella sala Mechelli del Consiglio regionale del Lazio.

“Siamo tutti reclusi in questo anno di pandemia, ma c’è chi è più prigioniero di altri, più esposto a rischi, più abbandonato di tutti”. E’ questo l’incipit della petizione lanciata dalla onlus “La società della ragione”, attraverso la piattaforma change.org, per chiedere al ministro della Salute, Roberto Speranza, e al commissario straordinario per l’emergenza Covid-19, Domenico Arcuri, che i detenuti, gli operatori penitenziari e tutti coloro che svolgono attività lavorative ed educative in carcere, siano inseriti tra le categorie prioritarie nella vaccinazione contro il Covid 19, al pari degli altri ospiti e degli altri operatori di comunità chiuse. Il Garante dei detenuti del Lazio, Stefano Anastasìa, ha aderito all’appello che può essere sottoscritto da tutti, seguendo questo link.

Con questa petizione,  la onlus  chiede che siano rispettate le indicazioni fornite dal Comitato nazionale per la bioetica, (nel parere “Covid-19: salute pubblica, libertà individuale, responsabilità sociale”, maggio 2020), che definisce le carceri come “situazione particolarmente critica”, anche perché “critiche sono le condizioni di partenza” e inserisce le persone rinchiuse tra i “gruppi più vulnerabili” al contagio, assieme agli anziani confinati nelle Rsa. “La società della ragione” chiede “Unisciti a noi”, è l’invito della onlus, “per mettere fine a questa palese discriminazione nei confronti di soggetti ugualmente vulnerabili, la cui salute è totalmente nelle mani delle istituzioni che li custodiscono. È ora di porre rimedio verso una “dimenticanza”, che rischia di apparire agli occhi di detenuti e delle loro famiglie solo come una pena aggiuntiva”.